Si attivi a Giarre un quarto istituto comprensivo


Si attivi a Giarre un quarto istituto comprensivo che rispecchi la peculiare identità di un territorio. Lo chiedono i genitori degli alunni dell’istituto comprensivo “Ungaretti” di Macchia di Giarre, chiuso in concomitanza con la fine dell’anno scolastico 2011/12. I plessi scolastici dell’“Ungaretti”, infatti, insieme ai plessi che appartengono al 2°circolo didattico, nell’ambito del dimensionamento scolastico, sono stati redistribuiti nei tre macro istituti comprensivi cittadini di mille alunni circa. Tuttavia, la sentenza n°147/2012 della Corte costituzionale ha dichiarato l’incostituzionalità della norma varata dal governo Berlusconi che ha disposto il dimensionamento scolastico, perché interveniva in un ambito di competenza regionale. La sentenza, quindi, ha ripristinato i parametri della norma precedente, da 500 a 900 alunni, per cui nessun ente locale è obbligato a procedere alla formazione di istituti comprensivi di mille alunni.
Si riaprono, quindi, i giochi e per tale motivo il sindaco Teresa Sodano ha invitato i Dirigenti scolastici e le rappresentanze sindacali della città a partecipare a un tavolo tecnico, al quale prenderà parte anche il vice sindaco Leo Cantarella, e che è in programma per venerdì 13 luglio, alle 10,30,  in Municipio.
Il comitato dei genitori degli alunni dell’ “Ungaretti” ha apprezzato la disponibilità dell’amministrazione giarrese ad indire un tavolo tecnico e in un documento, indirizzato ai sindaci di Giarre e S.Alfio, scrive: «La scelta operata dalla riorganizzazione della rete scolastica che ha annullato l’autonomia dell’istituto “Ungaretti” contribuisce ad emarginare sempre di più le zone periferiche, minando l’identità della comunità che hanno fisionomie peculiari come le nostre». I genitori chiedono di ridare autonomia all’istituto “Ungaretti” che, accorpato al 2°circolo didattico, arriverebbe a 900 alunni. I plessi scolastici dell’“Ungaretti” e del 2°circolo insistono sullo stesso territorio: le frazioni di Macchia, Trepunti e S.Giovanni Montebello e il comune di S.Alfio. Il presidente del Consiglio d’istituto, dott.Cateno Maccarrone spiega: «salvaguardare le caratteristiche tipiche delle diverse comunità significa difendere l’identità culturale e territoriale di zone ben precise e dei suoi giovani abitanti, mentre, l’appiattimento e l’uniformità forzata insita in un istituto scolastico troppo numeroso e troppo frammentato  rischiano di far perdere questa identità territoriale e, ancor peggio, di far sentire “emarginati”, “lontani”, gli alunni dei plessi siti nelle frazioni di Giarre rispetto al plesso principale ubicato nel centro cittadino». Uno dei genitori, Filippo Sciacca, aggiunge: «apprezziamo che l’amministrazione comunale abbia riaperto il tavolo delle trattative e ci affidiamo alla sua sensibilità perché ci teniamo all’identità di un territorio che conta sui 13mila abitanti».
Maria Gabriella Leonardi
8 luglio 2012

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