Le associazioni intervengono sulla revisione del piano regolatore

Schema di massima della revisione del Piano regolatore generale, la parola alle associazioni e alla società civile. E’avvenuto giovedì scorso in Consiglio comunale, con l’intervento dei rappresentanti delle associazioni. La legge 15/91 prescrive che i comuni formulino un nuovo piano o rivedano quello esistente diciotto mesi prima della decadenza dei termini di efficacia dei vincoli. In questa fase vengono invitate le associazioni a formulare suggerimenti e proposte. 
La Confcommercio di Giarre, attraverso il presidente Armando Castorina, ha rilevato: «non si può pensare ad edificare nuove aree e fare business modificando le destinazioni d’uso dei terreni con la scusa di creare nuove aree urbanizzate o produttive; non si può fare business pensando di sottrare nuove aree al paesaggio, soprattutto in considerazione dell’esiguo incremento abitativo registrato dall’ultimo censimento, della presenza di numerose case ancora in cerca di locatari e di acquirenti e dell’attuale stagnazione del mercato edilizio». L’importanza di incentivi per la riconversione, il recupero, la riqualificazione e l’adeguamento del patrimonio edilizio esistente è stata sottolineata dall’ing.Alfio Torrisi, presidente dell’Associazione ingegneri ionico-etnei: «l’associazione – ha detto – ha da tempo elaborato un modello di autovalutazione preliminare dello stato di sicurezza generale dei fabbricati che ha proposto alle varie amministrazioni comunali ricevendo l’adesione solo del Comune di Maletto». Il presidente dell’associazione geometri Kallipolis, Salvatore Contarino, ha sottolineato la mancanza di piani particolareggiati, in certe zone del centro storico, e di piani di recupero, mentre, da almeno un lustro, molti proprietari di case degradate aspettano di potere eseguire demolizioni e ricostruzioni o ampliamenti ove è consentito. Per Alfredo D’Urso di Cittadinanzattiva: «è urgente, specie in un’area altamente fragile dal punto di vista idrogeologico e a forte rischio sismico, investire nella messa in sicurezza degli edifici pubblici e privati al fine di evitare, come si è visto con il sisma in Emilia e con i precedenti, i gravissimi danni alle persone ed alle cose che i fenomeni naturali  comportano se non si interviene sulla sicurezza degli edifici». I residenti della zona di via delle Acacie, attraverso il consigliere comunale Josè Sorbello, hanno chiesto un ampliamento di via delle Acacie e che non si costruisca ulteriormente nell’area. I sindacati, per bocca di Mario Cocuccio della Cisl, hanno rilevato: «Si ha la sensazione di vivere in una città sempre più grande ma anche senza nuove identità. In ciascuna zona la comunità deve poter riconoscere i suoi luoghi centrali, i suoi punti di riferimento».
Maria Gabriella Leonardi
7 luglio 2012

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