Senza dimora si è stabilita dentro l'ospedale

Una storia triste viene segnalata dal presidente del Tribunale per i diritti del malato di Giarre, cav.Pino Patanè. Un’anziana signora con problemi psichiatrici, da alcuni giorni, staziona dentro l’ospedale di via Forlanini. Come racconta Patanè, la signora «lava la propria biancheria intima nei bagni e poi la stende per asciugarla nelle finestre della sala d’aspetto della Radiologia o in qualche altra sala. Quando si lava nel lavandino dei gabinetti allaga tutt’intorno con notevole pericolo di cadute per scivolamento». Patanè racconta che nella sala d’aspetto della Radiologia sono state tolte tutte le sedie per dissuaderla dal rimanere lì, ma il solo risultato ottenuto è che le persone che attendono il turno per sottoporsi agli accertamenti radiologici non hanno dove sedersi, mentre la signora si è procurata due sedie sulle quali dorme sdraiata, giorno e notte, poco vestita. «E’ nostro dovere come Tribunale per i Diritti del Malato di Giarre – dice Patanè - chiedere un intervento affinché la signora venga sistemata in qualche struttura adatta ai suoi bisogni e non abbandonata al proprio destino. In ospedale – rileva Patanè - non può stazionare perché è fonte d’inquinamento e di infezioni in un ambiente dove la pulizia deve essere eccellente ed è disturbo nei confronti del personale e dei pazienti specialmente di notte quando i corridoi sono deserti». 
Il Tdm e la direzione sanitaria dell’ospedale hanno più volte segnalato la situazione ai servizi sociali del Comune di Giarre. Questi ultimi, interpellati, ci hanno confermato di conoscere e di seguire la signora da parecchi anni. Purtroppo, la signora, che ha problemi di natura psichiatrica, non si lascia aiutare. Le sue condizioni sono via via peggiorate; è stato nominato anche amministratore di sostegno che non è riuscito a supportarla. Più volte si è cercato di aiutarla anche affittandole una casa, ma dopo un po’ di tempo sono sorti problemi con il vicinato perché la signora, anche se non consapevole, disturbava facendo rumore la notte o spostando i cassonetti. Difficile trovarle un alloggio, la signora ha rifiutato di andare presso un centro di accoglienza. I servizi sociali, che non possono contare su alloggi comunali per emergenza di questo tipo, adesso si stanno prodigando per trovare una sistemazione abitativa per la signora, con il supporto del volontariato.

Maria Gabriella Leonardi
29 giugno 2012

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