Presidente Confcommercio: Giarre penalizzata dall'assenza di un piano commerciale


«Giarre è penalizzata dall’assenza di un piano commerciale» e ad essere penalizzate sarebbero sia le imprese che i consumatori. Lo sostiene il presidente della locale Confcommercio, Armando Castorina, che spiega anche a cosa serve un piano commerciale: « Questo piano – afferma - assolve alla funzione di utilità socio-economica rispetto ad un territorio. Nasce per garantire l' equilibrio dell'apparato distributivo, la libertà d'impresa, la libera circolazione delle merci e la concorrenza. L'incremento o il decremento disordinato di attività produttive potrebbe produrre anche un eccesso o un difetto di concorrenza; nel primo caso dannoso per l'impresa e nel secondo caso per il cittadino consumatore». Per queste ragioni, secondo Castorina, a Giarre l'assenza di un piano commerciale ad hoc, integrativo di quanto previsto dal piano commerciale regionale penalizzerebbe le imprese ed indirettamente anche i consumatori.  
Secondo il presidente dell’associazione di commercianti, un piano commerciale potrebbe anche avere una funzione strategica, servire per stimolare lo sviluppo in aree depresse: «Per riqualificare tali aree – afferma Castorina - potrebbe bastare, diversamente da come avviene adesso, in cui si attende esclusivamente l'apporto del pubblico, l'azione privata che trova concretezza nella nascita di nuove imprese anche attraverso detassazione dei tributi locali».
Esempi concreti che fa Castorina  sono detassare l’Imu a proprietari di botteghe che si trovano in determinate aree e che vengono affittate a prezzi calmierati; oppure ancora, si potrebbe detassare  la Tarsu a imprese che si insediano in particolari aree del territorio.
Castorina da quindi una stoccata all’attuale amministrazione: «L'assenza di un piano commerciale – afferma - la dice lunga sulla lungimiranza di chi ha amministrato questa città che non ha mai saputo immaginare di dare la giusta importanza alle attività produttive ed, in generale, alla progettazione della città».
La dirigenza Confcommercio sta, quindi, lavorando all'elaborazione di un piano commerciale, basato anche sull'analisi dei dati e dei bisogni. Secondo il presidente dell’associazione di commercianti, l'ente comunale «piuttosto che fare affidamento in maniera prevalente, come avviene adesso, alle entrate provenienti dalle multe “strisce blu” che penalizzano, in particolare, le attività commerciali del centro, potrebbe considerare, in maniera sempre più cospicua, le entrate tributarie provenienti dalle attività produttive che, allo stato attuale, cosa non da poco, sono quasi 3000».
Sulle questioni poste dal presidente della Confcommercio, Armando Castorina, l’amministrazione si riserva di rispondere nei prossimi giorni.
Maria Gabriella Leonardi
27 giugno 2012

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