Il procuratore aggiunto Bertone parla ai giovani del Leonardo


«Il ruolo dei giovani e della scuola nella lotta alla illegalità è notevole. I giovani, informati e consapevoli delle sacche di illegalità che ci sono nel Paese hanno una capacità di indignarsi maggiore rispetto agli adulti, assuefatti spesso a un clima di disinteresse». Così il procuratore aggiunto presso il tribunale Catania, Amedeo Bertone, ha parlato ieri agli studenti del liceo “Leonardo in occasione della cerimonia di conclusione dei progetti scolastici. Bertone ha rimarcato come anche la strage di Brindisi, i cui contorni sono ancora da chiarire, sia un segno di insofferenza nei confronti della tensione pedagogica della scuola verso la legalità e ha quindi invitato i giovani a reagire, denunciando le ingiustizie, se è il caso anche arrabbiandosi in maniera civile per tentare sempre di cambiare la realtà che li circonda.
Il dirigente scolastico del “Leonardo”, la prof.ssa Carmela Scirè, ha evidenziato come l’educazione alla legalità nella scuola avvenga non solo attraverso iniziative e progetti che riguardano i temi della legalità, ma attraverso tutte le attività che prevedono un impegno dei ragazzi e che comportano un’assunzione di responsabilità.
Attraverso il progetto “Le(g)ali al sud” suddiviso nei due moduli ”Sarebbe il peggio per l’omo in terra se non fosse cive?” e “Leggi dell’uomo-leggi della natura” i ragazzi hanno avuto modo di vivere intense esperienze formative, come la visita ai terreni confiscati alla famiglia mafiosa dei Riela. 
Significativa anche la realizzazione di un video sulle incompiute giarresi e sulle attese che hanno tradito; il video è stato premiato in un concorso bandito dal Liceo “Lombardo-Radice” di Catania.
Presentate sempre ieri le attività di astrofisica, quelle “Clil” riguardanti l’insegnamento in lingua di discipline curriculari e i risultati del progetto “Intercultura”.
Maria Gabriella Leonardi
13 giugno 2012

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