La
causa dell’ospedale di Giarre viene perorata in tutte le sedi possibili. Anche in
sede di Comitato consultivo aziendale dell’Asp ove i membri giarresi hanno
presentato al presidente del comitato, Luigi Anile, un documento per sottoporre
alcuni temi, a partire dalla situazione creatasi nell’ospedale a seguito della
chiusura delle sale operatorie. Nel documento si parla anche del trasferimento
del consultorio dentro l’ospedale e dell’esigenza di potenziare il servizio di
mammografia.
Il
comitato mira a coinvolgere la società civile nel miglioramento della qualità
dei servizi; dà pareri consultivi sugli atti di indirizzo aziendale, valuta la
qualità dei servizi e formula proposte di miglioramento.
Ne fanno parte una quarantina di associazioni di
tutta la provincia. Quattro i membri giarresi che hanno tutti sottoscritto il
documento: Francesco Strano dell’Avis, Francesco Camuglia dell’Avulss, Salvo
Garraffo del Cpf e Angelo D’Anna di “Insieme…persone”. «Abbiamo consegnato il
nostro documento a margine dell’assemblea del comitato per renderla edotta delle
criticità che la popolazione avverte – spiega Angelo D’Anna -. Ci chiediamo perché
trasferire da un’altra parte il consultorio che lì dov’era offriva già servizi
di qualità? Abbiamo anche rilevato che con la chiusura delle sale operatorie i
medici del pronto soccorso restano senza supporto e devono mandare altrove i
pazienti». Nel documento i sottoscrittori affermano che se entro pochi giorni
la situazione non verrà ripristinata si assisterà di fatto alla definitiva
scomparsa di un ospedale. I membri giarresi del comitato chiedono altresì, in
un’ottica di miglioramento degli standard di servizio, la presenza di un
anestesista rianimatore h 24. Chiesto anche un potenziamento del servizio delle
mammografie: «si tratta – dice Francesco Camuglia - di un servizio importante
per la prevenzione; chiediamo che venga potenziato nel personale e nel numero
di prestazioni».
Maria Gabriella Leonardi
9 giugno 2012
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