Nell'ospedale crolla cornicione del passaggio che porta alla Tac

Nuovo crollo all’interno dell’ospedale “San Giovanni di Dio e Sant’Isidoro”. Stavolta ad essere venuto giù è stato un cornicione di un passaggio che si trova all'esterno del reparto di ortopedia e che porta ai locali della Tac. Il crollo sarebbe avvenuto venerdì e come conseguenza è stato interdetto il passaggio verso la Tac. Dall’Azienda sanitaria provinciale si apprende che i lavori di ripristino sono iniziati immediatamente per mettere in sicurezza e riaprire il passaggio nel più breve tempo possibile. La concomitanza con la festa odierna potrebbe posticipare la conclusione dei lavori che, comunque, entro domani dovrebbero essere ultimati permettendo così la riapertura del passaggio.   
Il crollo per fortuna non ha causato feriti ed è emblematico della situazione strutturale del nosocomio di via Forlanini. Non è, purtroppo, infatti, la prima volta che avviene un cedimento all’interno della struttura, basti pensare a quanto accaduto l’anno scorso, in pieno agosto, quando crollò il controsoffitto dell’alloggio riservato agli operatori del 118, accanto al Pronto soccorso, anche quella volta, per fortuna, senza provocare feriti. Un ulteriore crollo ribalzato agli onori della cronaca è avvenuto poi a fine ottobre quando, a causa di infiltrazioni di acqua piovana, si sono staccate parti di intonaco e pignatte e fu interdetto al pubblico un tratto di corridoio  antistante l’ambulatorio di cardiologia.
Per comprendere la fragilità dell’edificio ospedaliero basti pensare che per trent’anni il nosocomio è stato un’opera pubblica incompiuta, costata un fiume di denaro, chiusa ed esposta agli agenti atmosferici, senza manutenzione alcuna. Quando finalmente venne inaugurato era un ospedale già vecchio. Malgrado queste cronicità l’ospedale è un irrinunciabile punto di riferimento sanitario per la popolazione dell’hinterland jonico-etneo. L’Asp sta ha eseguito dei lavori di manutenzione straordinaria nella struttura, ma ciò che servirebbe è una ristrutturazione complessiva dell’ospedale per cui serve un finanziamento di 4,5 milioni di euro. 
Maria Gabriella Leonardi
1 maggio 2012

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