L’appuntamento
era fissato per le 9 di ieri: una decina di cittadini sul social network
Facebook avevano deciso di pulire piazza Carmine dalla cenere vulcanica che da
una decina di giorni la invadeva. Ne è nato l’evento “Ramazza Day”, una protesta
costruttiva, senza colore politico, a cui hanno anche aderito persone arrabbiate
nel vedere Giarre sempre sporca ma che hanno deciso di opporre allo scarica
barile che sovente avviene tra gli enti preposti un atteggiamento opposto:
quello di chi non si ferma a rinfacciare all’altro le sue inadempienze ma che,
per amore di Giarre, si sa rimboccare le maniche e fare anche più del proprio
dovere, anche quello che tocca a qualcun altro.
L’idea
però non è piaciuta a tutti e in tanti hanno pensato che così facendo si dava un
aiuto immeritato a chi è deputato a svolgere quel servizio per il quale i
cittadini pagano le tasse. Malgrado queste obiezioni, una decina di
irriducibili “Ramazza boys” hanno tenuto d’occhio piazza Carmine per tutto venerdì
per verificare che i mezzi delle ditte incaricate dal Comune per la rimozione
della cenere non la pulissero prima del “Ramazza Day”. I lavori di pulizia dei
lapilli, infatti, sono stati annunciati dal Comune ma non è stato, sino a ieri,
comunicato un programma delle strade che saranno via via pulite.
La
notizia del “Ramazza day” intanto si era diffusa, anche aldilà delle intenzioni
dei promotori, e per diversi partecipanti questa era diventata una forma di «protesta
insolita verso chi amministra».
Dopo
una notta tranquilla, ieri mattina alle 8, benchè il sabato sia un giorno in
cui gli uffici comunali sono chiusi, i mezzi delle ditte incaricate dal Comune si
trovavano in piazza Carmine per pulirla. Con loro pure qualche funzionario
comunale che sovrintendeva ai lavori. La notizia appare subito su Facebook e
suscita ironia: qualcuno, vista questa inaspettata coincidenza, propone di
organizzare un “Ramazza day” al giorno!
I
“Ramazza boys” intanto erano già giunti in piazza Carmine in “abbigliamento da
pulizie”, armati di mascherine e
sacchetti offerti da negozi simpatizzanti. Che si fa? Luoghi da pulire dalla
cenere non ne mancano e nella centrale piazza Arcoleo i bobcat non possono
entrare, per via dei dissuasori. I “Ramazza boys” vanno quindi a spazzare
piazza Arcoleo, sotto gli sguardi dei passanti; un volantino spiega l’iniziativa:
«la piazza è casa mia. Ami te stesso amando la tua città. Questa piazza è stata
pulita sabato 5 maggio da un gruppo di tuoi concittadini». La pulizia di piazza
Arcoleo è stata utilissima visto che ieri proprio lì la Croce rossa ha
allestito uno stand e visto che da lì passava anche il corteo di s.Isidoro.
Piazza
Arcoleo adesso è pulita finchè l’Etna lo vorrà. Resta il rivoluzionario
messaggio “politico” del Ramazza day: rimboccarsi le maniche facendo anche più
del proprio dovere per amore del proprio p/Paese.
Commenti