I giarresi che rilanciano la festa patronale di sant'Isidoro


Va crescendo, di anno in anno, la festa di sant’Isidoro agricola, patrono di Giarre. Ieri notte, l’ultimo atto dei festeggiamenti è stato lo spettacolo piro-musicale in piazza Duomo che, giunto alla decima edizione, è ormai una tradizione.
un momento della festa di sant?isidoro
Per tanti anni questa festa era stata trascurata ma, ultimamente, è andata crescendo, per merito soprattutto di tante persone che si sono fattivamente impegnate per rilanciarla. Tra di queste, Salvatore Furnari, membro della commissione festeggiamenti 2012, che racconta: «in passato in pochi si sono impegnati per questa festa. Ma ora si vuole dare un nuovo impulso e speriamo anche in un ricambio e in rinforzi perché ci vuole un numero consistente di persone che si impegna».
E’ risaputo che la festa di sant’Isidoro non ha il seguito che hanno le feste patronali in altri comuni. Tra le varie concause c'è il fatto che Giarre è cresciuta demograficamente con persone provenienti da altri paesi e i "giarresi doc" sono una minoranza. Furnari individua un altro aspetto: «la festa a sant’Isidoro agricola – dice – in passato è andata scemando anche per via del declino dell’agricoltura. Noi l’abbiamo risollevata puntando sulla cultura, ad esempio con il corteo storico con i figuranti in abiti d’epoca. Abbiamo anche puntato sul coinvolgimento delle scuole. E’ importante sottolineare che le varie iniziative sono state realizzate con pochissime risorse».
Anche Massimo Sorbello è nella commissione festeggiamenti: «partecipo per portare avanti le nostre tradizioni, anche perché Giarre è una città che non ha un’identità forte».
Insiste sull’importanza di ridare vigore all’identità giarrese anche Filiberto Bracchi, anche lui membro della commissione: «per noi – dice - questa festa è un’occasione per ridare slancio all’identità giarrese. E’ stata in passato una festa poco sentita perché sant’Isidoro è poco conosciuto e non sono abbastanza note le sue doti; ma una volta che i giarresi lo riscoprono si riavvicinano al loro patrono».
«La festa ha una sua valenza - aggiunge Carlo Tropea – e si cerca di incrementarla, certo, oggi non è facile come lo era una volta. Come commissione abbiamo anche invitato altre comunità dell’isola in cui viene anche venerato sant’Isidoro; quest’anno si è aggiunta la comunità di Castelmola». A quanto pare, infatti, in passato da Castelmola e da altri comuni venivano dei devoti per onorare sant’Isidoro.
Tra i propositi della commissione festeggiamenti per il futuro c’è proprio lo scambio e dei gemellaggi con altre comunità della Sicilia per tenere vive le tradizioni dell’isola.
Maria Gabriella Leonardi
La Sicilia -16 maggio 2012 

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