Cordoglio per la scomparsa del preside Fresta

Cordoglio a Giarre per la scomparsa, all’età di 88 anni, del prof.Sebastiano Fresta, preside per 30 anni in istituti superiori, politico, storico e autore di tanti libri. Difficile sintetizzare la sua attività: Fresta ha fondato l’istituto industriale "E.Fermi" nel 1959 e ne fu primo preside. Dal 1974 al 1989 diresse il Commerciale e poi l’Alberghiero di Giarre. Importanti le sue ricerche sulla storia della Contea di Mascali e su Giarre. Sul sito istituzionale del Comune di Giarre sono riportati alcuni sui preziosi scritti. 
Fresta è stato socio fondatore della Società di Storia Patria e cultura e direttore del Museo “Genti dell’Etna” di Macchia. Il sindaco di Giarre, Teresa Sodano, così lo ha ricordato: «Esprimo il mio personale cordoglio per la scomparsa del preside prof. Sebastiano Fresta, cui mi legava una antica amicizia familiare,  appartenendo entrambi alla parrocchia del Carmine. Il prof. Fresta già consigliere comunale e assessore, studioso della storia popolare e della storia di Giarre, fu anche direttore del museo antropologico Genti dell’Etna di Macchia. A lui, come storico, dobbiamo minuziose notizie sulla storia della nostra città e della Contea di Mascali che sono state racchiuse in diverse sue importanti e interessanti pubblicazioni».

Il funerale sarà celebrato oggi alle 9,15 in Chiesa Madre.

Con la scomparsa di Fresta si assottiglia la schiera di storici che hanno ricostruito e raccontato la storia di Giarre, restituendola ad una comunità che non ha un’identità forte. Più che intitolazioni, in suo onore, si auspica la ristrutturazione del Museo Genti dell’Etna, di cui Fresta è stato artefice e direttore. Alla comunità giarrese che gli è debitrice non resta che sperare che ci siano giovani che seguano le sue orme nello studio della storia di Giarre. Lo stesso Fresta dedicò un suo libro su Giarre ai giovani perché «non dimentichino l'invito di Plutarco: sono nato in un piccolo villaggio e affinchè non diventi ancora più piccolo, canto il padre suolo».
Maria Gabriella Leonardi
4 marzo 2012

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