Aimeri avvia pagamento degli stipendi agli operatori ecologici e lo stato di agitazione degli operatori ecologici viene sospeso

Saranno canalizzati oggi gli stipendi degli operatori ecologici dell’Ato Joniambiente. Ieri è stata la stessa società d’ambito che si è affrettata ad annunciare che la Aimeri Ambiente, l’azienda che effettua il servizio di raccolta dei rifiuti per conto della società Ato Joniambiente, ha confermato che tutti gli operatori ecologici per oggi avranno canalizzato in banca lo stipendio.
Con questa notizia si dovrebbe porre fine alla vertenza che in questi giorni ha visto gli operatori ecologici proclamare lo stato di agitazione per il ritardo nell’erogazione dello stipendio di gennaio.
Soddisfatto il presidente della Joniambiente, Francesco Rubbino, insieme con l’intero Cda dell’Ato, composto da Antonello Caruso e Giuseppe Cardillo. «E’ finito un incubo – ha dichiarato  Rubbino –. La sede milanese della Aimeri Ambiente ha sciolto ogni tipo di riserva e ci ha comunicato che immediatamente erogherà gli stipendi ai dipendenti».
Il sollievo del Cda dell’Ato è motivato dall’aver scongiurato altre iniziative da parte delle organizzazioni sindacali, già sul piede di guerra. «Condivido il loro allarmismo – ha commentato Rubbino –. Non è possibile scaricare i problemi sugli operatori, che rappresentano l’anello più debole della catena. Noi ci siamo sempre schierati al fianco dei lavoratori e ringrazio per la collaborazione le organizzazioni sindacali e soprattutto la dottoressa Filippa Cocuzza, capo di gabinetto della Prefettura di Catania. Il suo autorevole intervento ci ha permesso di venire a capo di una situazione difficile e ci ha fatto sentire lo Stato veramente vicino».  
I vertici di Aimeri Ambiente non hanno rilasciato dichiarazioni in proposito mentre invece si registra la reazione di Gaetano Agliozzo, segretario generale della Cgil funzione pubblica: «L’Aimeri Ambiente - ha detto - ha risolto il problema e pagherà lo stipendio ai dipendenti. Questo sta a dimostrare che l’azienda vuole farsi scudo con i lavoratori per mettere in difficoltà e in crisi il sistema della raccolta dei rifiuti. Tenuto conto che loro dal punto di vista economico è un’azienda solida che ha commesse in tutta Italia, appare pretestuoso che per questioni vecchie, abbiano tentato, in questa fase, di strumentalizzare tutto per ottenere delle rimesse.  Anche perché da contratto sono tenuti ad anticipare gli stipendi».
Si spera, quindi, che a Giarre e negli altri comuni dell’Ato adesso si torni alla normalità: scompaiano le montagne di rifiuti e le strade tornino ad essere spazzate.
E, intanto, tra qualche settimana, dovrebbe pure essere avviato il servizio di raccolta integrata dei rifiuti, un avvio che di certo presenterà delle notevoli difficoltà. Ed è indispensabile che i lavoratori possano lavorare con serenità e che  gli abitanti, che dovranno imparare a destreggiarsi nel differenziare i rifiuti, possano contare su un servizio efficiente.
Maria Gabriella Leonardi
29 febbraio 2012

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