Grazie a due giovani parrocchiani la chiesa di S.Matteo non sarà chiusa

Grazie a due giovani parrocchiani non sarà chiusa la chiesa “San Matteo apostolo” di Trepunti la cui croce sommitale era pericolante al punto da richiedere, lunedì scorso, l’intervento dei vigili del fuoco e il transennamento dello spazio sottostante. Don Nino Cristaudo, parroco da una trentina d’anni di Trepunti, dopo l’intervento dei vigili del fuoco si era scoraggiato ed era decisamente pronto a chiudere la chiesa in attesa di ottenere, in qualche modo, i fondi necessari per il ripristino della croce, circa 850 euro. La chiesa di Trepunti è del 1869 e quindi ha anche un valore storico, artistico e culturale. La parrocchia ha proprio, di recente, sostenuto un'altra spesa consistente per riparare l’orologio campanario guastato dal maltempo; una spesa che si è aggiunta alle altre ordinarie di telefono, luce, eccetera. E con quanto si raccoglie dalle offerte della domenica non si sarebbero ricavati i soldi per sistemare anche la croce sommitale. Ma per fortuna, si sono interessati a trovare una soluzione al problema due giovani parrocchiani, Alfio Di Bartolo e Christian Pulvirenti, membri del comitato festeggiamenti “San Matteo apostolo”. «Parte della somma – raccontano i due ragazzi – è stata anticipata dal comitato festeggiamenti, la restante parte viene invece concessa dal Comune di Giarre dietro interessamento del vice-sindaco Leo Cantarella che abbiamo interpellato e che è stato subito disponibile nei nostri confronti».
Ieri mattina, quindi, è venuta a Trepunti una ditta specializzata di Catania, contattata dall’ing.Di Prima della curia di Acireale. La ditta, con i propri operai e un automezzo dotato di gru, ha messo in sicurezza la croce sommitale. «Dato che la gru è stata affittata per un giorno intero - spiegano Alfio e Christian – una volta sul tetto della chiesa, gli operai si sono occupati anche di sistemare le tegole, rimuovere la sabbia vulcanica non ancora rimossa e ripulire i pluviali ove è pure cresciuta dell’erba».
Don Nino ha, quindi, potuto tirare un sospiro di sollievo, ed esalta l’ottimo lavoro fatto dai suoi ragazzi che, in pochi giorni, hanno risolto un annoso problema. E sappiamo bene quanto tempo passa in Sicilia perché qualunque problema venga risolto.
Maria Gabriella Leonardi

14 gennaio 2012

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