L'arte del presepio conquista i giovani

L’arte del presepe è antica, ma conquista i giovani e lo dimostra il fatto che anche dei giovani sono membri della sezione giarrese dell’associazione “Amici del presepio” che gestisce il Museo del presepio sito in via Meli 3. Uno di loro, Giuseppe Tripoli, autore di alcuni artistici presepi esposti nel Museo racconta: «Oltre alla passione nel creare le miniatura vi è anche un messaggio religioso. Attraverso queste opere si esprime la nostra cultura e ciò in cui si crede». Giuseppe ha iniziato giovanissimo, a 18 anni, a creare il primo presepe elaborato. «Portiamo avanti una tradizione – racconta Santo Giuffrida – altrimenti, se non lo facciamo noi che siamo giovani, questa tradizione finirà». Tra i collaboratori del Museo anche Giovanni Grassi che spiega: «il Museo è vivo, si rinnova in continuazione ed è da visitare ogni anno perché sistemiamo sempre opere nuove». 
Ma la persona simbolo del Museo è di certo il presidente dell’associazione “Amici del presepio”, Salvatore Camiolo che con orgoglio ci mostra l’ultimo pregiato acquisto del Museo, un presepe napoletano di Pietrangelo De Martino di Castellamare di Stabia. Il presepe napoletano è caratteristico perché è ambientato in un quartiere popolare di Napoli. 
Il Museo del presepio espone pezzi presepiali costruiti sia dai soci della locale sezione “Amici del presepio”, sia da insigni presepisti italiani. Al piano terra sono esposti i presepi provenienti da diverse tradizioni culturali presepistiche italiane e straniere. Al primo piano sono, invece, esposti i diorami (ambientazioni in scala ridotta) che rappresentano scene evageliche.
Con l’avvicinarsi del Natale si sono intensificate le visite delle scolaresche, provenienti da tutta la Sicilia. Ogni giorno di dicembre sono previste visite. In questo Natale 2011 i visitatori potranno ammirare opere nuove come “L’attesa” di Giacomo Scuri di Villa di Serio (Bg) che raffigura la Madonna prima del parto. Nuove anche “la visitazione”di Antonio Floris di Roè Vociano (Bs) e “il riposo” di Domenico Puglisi con figure di Alessandro Martinisi che raffigura la sacra famiglia durante la fuga in Egitto. Originali anche “L’annunciazione” di Massimo Storti di Piadena (Cr), il presepio romano di Andrea Romano di Fiumefreddo di Sicilia e la “Ricerca dell’alloggio” di Fabio Modeo di Statta (Taranto). «Questa arte – spiega Camiolo – è un catechismo visivo, oltre alla Natività molti altri passi del Vangelo sono rappresentanti. Cerchiamo di andare avanti e di migliorarci nella qualità e nella quantità dei presepi. Gli spazi, purtroppo, insufficienti. Auspichiamo – conclude – un maggiore interessamento da parte delle istituzioni per far conoscere maggiormente il Museo».

Maria Gabriella Leonardi

dicembre 2011

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