La colletta alimentare e la solidarietà dei giarresi verso i giarresi più poveri

Giarre e il suo hinterland hanno dato ieri il loro contributo generoso alla Colletta alimentare con centinaia di volontari dinanzi ai supermercati e migliaia di acquirenti donatori. La crisi c’è e si fa sentire, ma non riesce a smorzare il bisogno di aiutare l’altro. «Da un po’ di anni partecipo alla colletta – testimonia una volontaria, Daniela Panzera -. Credo che sia importante aiutare chi ha più bisogno di noi e non stare con le mani in mano». Ferdinando Guarrera ieri ha fatto il volontario della Colletta insieme alla moglie: «in questo periodo di crisi è bello aiutare chi è povero e sta peggio di noi. E’ un gesto che compiamo con il cuore e che fa vivere meglio». 
Qualche cliente era un po’sospettoso. A rassicurarlo, tra i tanti volontari, anche la dott.ssa Maria Grasso, farmacista, impegnata nella Caritas della parrochia “San Francesco d’Assisi al Carmine”. «A chi non si fida – racconta – ho confermato che anche il Centro Santa Chiara di corso Messina viene rifornito dal Banco Alimentare». In seno alla Caritas della parrocchia “San Francesco” la dott.ssa Grasso tocca con mano la povertà del nostro territorio: «sono aumentate le richieste  di alimenti, di vestiti e di coperte. A chiederci coperte sono immigrati: a Giarre ci sono case in cui abitano sino a dieci o quindici persone. Ma come dormiranno? Per questo hanno bisogno di coperte». La maggior parte di queste persone è rumena o bulgara. Non sempre la Caritas ha coperte da dare, mentre di vestiti è sempre rifornita: «forse qualcuno spedisce in patria i vestiti che riceve da noi» afferma la dottoressa che aggiunge: «sempre più spesso vengono anche italiani, soprattutto a causa della disoccupazione».
Nella preoccupante situazione di crisi e povertà che investe anche il nostro territorio nascono però iniziative che danno speranza, come quella raccontata da uno dei responsabili, a livello locale, della Colletta alimentare, il dott.Gianni Gulisano: «da qualche anno, alcune famiglie di Comunione e Liberazione curano un banco di solidarietà: sono delle famiglie che si occupano stabilmente di altre famiglie bisognose, non solo portando la busta della spesa, ma anche aiutando i bimbi a studiare con il doposcuola e altri momenti educativi». Anche la fraternità giarrese di “Comunione e Liberazione” è rifornita dal Banco Alimentare e quindi alle famiglie bisognose porta alimenti provenienti dalla raccolta di ieri. «Ci si scopre poveri non solo di beni materiali, ma anche perchè soli – spiega Gulisano –. Chi partecipa alla Colletta, come volontario o donatore, scopre il sentimento di un popolo commosso dal bisogno dell’altro. La Colletta è un modo educativo per contribuire al bene comune». 
Maria Gabriella Leonardi

27 novembre 2011

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