Inaugurato museo degli strumenti musico-popolari nel mondo

Giarre, che da anni si propone come “città dei musei” si è arricchita di una nuova esposizione permanente: si tratta del nuovo museo degli strumenti musico-popolari nel mondo che raccoglie una sessantina circa di strumenti provenienti dalla collezione  privata di Carmelo Chillari, storico padre del folklore a Giarre, fondatore del gruppo folk “Kallipolis”. 
L’esposizione è stata inaugurata martedì sera, in una sala all’interno del palazzo  delle culture di piazza Macherione, alla presenza del sindaco Teresa Sodano, del vice-sindaco Leo Cantarella, dell’assessore Giuseppe Cavallaro e dei consiglieri Fabio Di Maria e Tania Spitaleri. I pezzi museali esposti permettono al visitatore un singolare viaggio tra le usanze, le musiche e i suoni dei popoli del mondo. Si scopre, così, che esistono dei marranzani anche in Corea e in Perù; si può ammirare un flauto messicano e sentire il suono che richiama i monaci tibetani, emesso da una campana “sui generis”. Uno spazio del museo è dedicato alle varie fasi della costruzione del tamburello.
Nel museo non potevano mancare le testimonianze delle attività del gruppo folkloristico “Kallipolis” che dal 1975, in giro per il mondo, porta il nome di Giarre. «Il gruppo Kallipolis è famoso nel mondo - ha commentato il sindaco Sodano – e con la sua passione per la cultura popolare esporta il nome di Giarre». Proprio qualche giorno fa, l’associazione Kallipolis, insieme ad altre sei associazioni giarresi, è stata riconosciuta quale istituzione di interesse culturale da parte del Ministero dei Beni culturali; in un albergo di Viagrande sono stati consegnati i riconoscimenti nel corso di una cerimonia alla quale hanno preso parte anche il sindaco e l’assessore Cavallaro. Martedì sera, a Carmelo Chillari l’amministrazione ha voluto consegnare una targa quale riconoscimento per l’attività svolta con la sua associazione, ora ampiamente documentata nel neo museo. Accanto all’esposizione si trova una sala usata dal gruppo Kallipolis per le prove. Negli intendimenti di Chillari vi è quello di allargare il museo arricchendolo anche di abiti folk. 
Trovandosi a piano terra, vicino l’ingresso di via De Roberto, il museo degli strumenti popolari nel mondo sarà anche facilmente visitabile. 

Maria Gabriella Leonardi

22 dicembre 2011

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