Distretto "Mare dell'Etna": ne valeva la pena aderire?

Il Consiglio comunale di Giarre ha approvato l’adesione alla costituenda società consortile denominata “Il Mare dell’Etna” che da vita all’omonimo distretto turistico. Questi distretti possono essere promossi da enti pubblici e da privati e comprendono ambiti territoriali appartenenti anche a più province e caratterizzati da offerte qualificate di attrazioni turistiche e/o di beni culturali, ambientali, inclusi i prodotti tipici dell'agricoltura o dell'artigianato locale. Aderirvi è importante per potere ottenere finanziamenti attraverso appositi progetti integrati.
In Consiglio comunale il sindaco Teresa Sodano ha ribadito le motivazioni che hanno portato il Comune di Giarre a uscire dal distretto “Taormina-Etna” per aderire al costituendo distretto turistico “Il mare dell’Etna”, a partire dall’esigua percentuale societaria detenuta dal Comune di Giarre nelle due società del “Taormina Etna” lo 0,63% in uno e l’1,18% nell’altro. Del nuovo distretto turistico “Mare dell’Etna” il Comune di Giarre è, invece, uno dei soci fondatori e vi partecipa con una percentuale maggiore: il 5%. Come già spiegato in passato dal sindaco, il Comune di Giarre non aveva ottenuto benefici di rilievo o finanziamenti attraverso il distretto “Taormina Etna” da qui la decisione di uscirne. Dall’opposizione Josè Sorbello ha definito, invece, incomprensibile l’adesione al distretto  “Mare dell’Etna” che raccoglie Comuni molto diversi tra loro. Peraltro i comuni confinanti con Giarre (Mascali, Riposto e Fiumefreddo) sono rimasti nel Taormina-Etna, mentre adesso Giarre aderisce a un distretto in cui si ritrova con realtà come Motta Sant’Anastasia o Camporotondo che sono molto diversi da Giarre. Tania Spitaleri ha, invece, rilevato che le associazioni e gli enti privati giarresi non hanno aderito a questo distretto, mentre, invece, ne fanno parte enti privati di Acireale. «A breve- ha annunciato l’assessore al turismo Giuseppe Cavallaro – inizieremo a concertarci con le associazioni e le attività economiche del territorio per presentare progetti che portino vantaggi economici».

Maria Gabriella Leonardi



Il Consiglio comunale di Giarre ha di recente approvato l’adesione al costituendo consorzio “Il mare dell’Etna” che da vita all’omonimo distretto turistico di cui Acireale è comune capofila. Ne fanno parte anche comuni lontani da Giarre - come Motta Sant’Anastasia e Camporotondo - mentre i comuni confinanti, Riposto e Mascali, sono rimasti con il distretto “Taormina Etna”. 
Anche Giarre, in precedenza, apparteneva al “Taormina Etna” e, in proposito, l’assessore al turismo Giuseppe Cavallaro ci ha spiegato: «Ci è sembrato doveroso transitare ne “Il mare dell’Etna” dato che il distretto “Taormina Etna” non aveva riconosciuto alcun tipo di iniziativa a vantaggio della città». 
Abbiamo, quindi, chiesto ad alcuni gestori di B&b cosa ne pensano di questo passaggio dal “Taormina-Etna” a “Il mare dell’Etna”. 
Lorenzo La Spina, che conduce un B&b a Macchia, ci dice: «Sul piano strettamente economico il distretto “Taormina Etna” non mi ha portato niente ma il ritorno d’immagine era buono, grazie alla pubblicità in ambito nazionale». Lorenzo si dice anche perplesso in merito all’aggregazione con comuni lontani da Giarre ma conclude: «il nuovo non per forza deve spaventare, vediamo che succede». 
Massimo Finocchiaro, nel suo B&b nel centro di Giarre,  lavora con i turisti solo d’estate mentre, in genere, ospita rappresentanti, operai temporaneamente a Giarre e anche siciliani emigrati che tornano per le vacanze. «Dal distretto “Taormina Etna” – dice – non ho avuto alcun beneficio, mi auguro che con il nuovo distretto sia diverso». 
Antonio Ansaldo gestisce, invece, un B&b a Carruba: «Di certo – afferma - c’era un ritorno di immagine molto forte col “Taormina-Etna”, anche se non altrettanto in termini di prenotazioni dirette, cioè tramite il loro portale. “Mare dell’Etna” è una scommessa dal potenziale tutto da scoprire, speriamo di avere una maggiore partecipazione e rilanciare il nostro territorio in una chiave nuova». 
Gaetano Ginardi conduce un B&b nel centro di Giarre e ha seguito da vicino la vicenda: «Sebbene – commenta - il distretto “Taormina Etna” non abbia portato benefici diretti, in termini di prenotazioni, presso il nostro B&b, riconosco che l'investimento pubblicitario condotto sul fronte nazionale ed internazionale (cartelloni pubblicitari in aeroporti e metrò anche all' estero) sia stato di grande utilità per la promozione del nostro territorio, con probabili ricadute positive su tutta la ricettività dell'area. La costituzione di un distretto concorrente piuttosto che sinergico, a mio parere, non rafforzerà il turismo nella nostra area ma rischierà di disperdere le energie apportate dai finanziamenti derivanti. I comuni di Giarre e Riposto, inoltre, avrebbero dovuto unirsi piuttosto che dividersi, per consolidare un'offerta turistica complementare dall'indiscusso valore. Mi auguro – conclude - che alla costituzione del distretto “Mare dell' Etna” seguano adeguati investimenti sulla pubblicità delle nostre risorse anche a livello internazionale, così come il distretto “Taormina Etna” aveva, con merito, già fatto».

Maria Gabriella Leonardi

8 dicembre 2011

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