Ato Joniambiente senza un sito per il compostaggio: ecco perchè

Lo scorso mese di novembre l'Ato Joniamenbiente ha perso l'opportunità di potere accedere a dei finanziamenti per la realizzazione di impianti di compostaggio in quanto, nell'ambto dei 14 comuni dell'Ato, non è stato individuato un sito idoneo per questo tipo di impianti. L'impianto di compostaggio trasforma la frazione umida dei rifiuti in terriccio e concime. Il fatto di non disporre di un impianto di compostaggio nell'ambito dell'Ato comporta un inevitabile aumento di costi (che, in ultima analisi, ricadranno sui cittadini)dovendo portare i rifiuti da trattare altrove. Pare poi impossibile che nel territorio di 14 comuni, piuttosto estesi, non sia stato individuato uno spazio ideoneo. Ieri, in occasione del consueto incontro con la stampa per lo scambio di auguri, il presidente dell'Ato, Francesco Rubbino, ha spiegato perchè: "Questo tipo di impianti - ha detto - richiede determinati requisiti: deve, ad esempio, essere costruito ad una determinata distanza dalle case e gran parte del territorio dei comuni dell'Ato ricade all'interno del parco dell'Etna, del parco del Nebrodi e della valle dell'Alcantara, tutte zone ove vigono determinate limitazioni". L'impianto, inoltre, è di quelli più "odiati" dalle popolazioni in quanto crea cattivi odori. L'ultima parola, però non è detta: "mi sto attivando - afferma il presidente dell'Ato - affinchè ci sia possibile costruire un centro di compostaggio in un sito che non crei inconvenienti ai cittadini".
Un altro tipo di impianto molto utile nel ciclo del riciclo dei rifiuti è l'impianto che tratta la cosiddetta frazione secca: in questo impianto andrebbe conferita solo la plastica che qui sarebbe lavata, selezionata in base alla qualità, pressata e portata poi nei centri di riciclo. Questo tipo di impianto non crea gli inconvenienti di quello di compostaggio e potrebbe facilmente essere individuato un sito nell'ambito dei comuni dell'Ato con risparmio di risorse, visto che, al momento, la plastica dell'Ato Joniambiente viene conferita in un centro a Camporotondo Etneo. Purtroppo,al momento la Regione ha esaurito i finaziamenti della Comunità europea per questa finalità e si attende un rifinanziamento.
Per quanto riguarda poi, il comune di Giarre, il più grande dell'Ato Joniambiente, non è ancora giunto all'Ato il progetto per la realizzazione dell'isola ecologica, fondamentale per mettere a punto la raccolta differenziata dei rifiuti.
Maria Gabriella Leonardi
22 dicembre 2011 

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