L'ospedale cade a pezzi

«Tutti i locali dell’ospedale di Giarre presentano criticità strutturali e impianti tecnologici obsoleti che rendono il presidio poco idoneo a proseguire l’attività sanitaria a cui è preposto. L’eventuale riduzione dell’offerta sanitaria del presidio di Giarre può essere sopperita dal poco distante presidio di Acireale». Sono le ultime righe della lettera che il commissario straordinario dell’Asp, Gaetano Sirna, scrive alla commissione parlamentare sugli errori in campo sanitario, di cui far parte l’on.Burtone che ha girato la missiva alla Rete delle associazioni giarrese. Tra le prime reazioni quella di Alfredo D’Urso, membro della Rete, che dice: «E' una sconfitta per il nostro territorio e per la classe dirigente politica. Per parte nostra, dei cittadini e delle associazioni che si sono battute per l’ospedale, ritengo necessario continuare nella lotta perchè si dia un’identità a questa struttura: diversamente è inutile questa lunga agonia. Bisogna intervenire perché si spendano i soldi necessari».
Il commissario Gaetano Sirna, interpellato, ci ha spiegato come prioritaria sia la sicurezza del presidio: «Giovedì 10 –dice – incontrerò la conferenza dei sindaci del distretto di Giarre ma prima andrò in ospedale per effettuare insieme ai tecnici delle verifiche alla struttura. Farò quello che è previsto nel piano di riordino ma, prima di investire, la struttura dev’essere sicura». Il commissario spiega che a Roma, nell’ambito di una serie di interventi, è stata anche presentata una richiesta di finanziamento di 4milioni e 800mila euro per la mesa in sicurezza di una parte dell’ospedale. Bisogna vedere se, data la situazione generale di crisi, questo finanziamento verrà concesso. Intanto,  Sirna annuncia che entro il 16 novembre entreranno in servizio al pronto soccorso tutti i medici vincitori del concorso indetto ed entro l’anno il commissario intende anche attivare a Giarre due posti letto di neurologia, all’interno della Medicina. Prevista anche la creazione di una “piattaforma chirurgica” che ogni giorno realizzi piccoli interventi che non richiedono anestesia e che prevedono le dimissioni in giornata. Giarre, ove già c’è la geriatria, potrebbe diventare punto di riferimento della zona per la cura dell’anziano a 360 gradi, attivando la riabilitazione e la lungodegenza. Ma tutto dipende dalla sicurezza di un edificio che quando fu inaugurato, nel 2001, era già vecchio di trent'anni.

Maria Gabriella Leonardi

6 novembre 2011

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