Celebrazioni per ricordare l'on.Biagio Andò, deputato nazionale e primo sindaco di Giarre nel 2°dopoguerra

Il 6 giugno 1961 all’improvviso, moriva l’on.Biagio Andò, primo sindaco di Giarre nel secondo dopoguerra. A cinquant’anni dalla morte, ieri Giarre ha ricordato il “sindaco del popolo” con una serie di celebrazioni, organizzate dal Comune e dalla Società giarrese di storia patria con il sostegno della Regione, della Provincia e della fondazione Banco di Sicilia. 
In mattinata è stato offerto un omaggio floreale alla tomba di Andò, nel cimitero di Giarre, e al busto bronzeo collocato in piazza Biagio Andò. Nella Sala Messina una mostra fotografica illustra i momenti salienti della vita dell’illustre politico.
Nel pomeriggio, in un gremito teatro Rex, un convegno, condotto da Patrizia Tirendi, ha aperto una fase di studi e riscoperta che l’attività politica di Andò merita. Dopo l’inno di Mameli eseguito dagli alunni della scuola media “Macherione” e i saluti del sindaco Teresa Sodano e del sen.Pino Firrarello, il preside Girolamo Barletta ha tratteggiato la figura di Andò,  politico che proveniva dal popolo, che incontrava i compagni e i concittadini in piazza, generoso verso i bisognosi. Fra le tante iniziative di Andò è stato ricordato l’ampliamento degli acquedotti di Giarre e San Giovanni Montebello, le medicine per i poveri a prezzo ridotto, la difesa del Liceo classico, il contributo che diede per la sepoltura di don Tommaso Leonardi nella chiesa Madre. 
Il prof. Giuseppe Barone, preside della facoltà di Scienze Politiche ha parlato delle politiche di bilancio di Andò e del piccolo piano Marshall di opere pubbliche che riuscì a realizzare a Giarre attraverso il dazio di una lira su un litro di vino. L’ing. Leonardo Calì, figlio di Angelo, consigliere comunale sotto la sindacatura di Andò, ha portato la sua testimonianza. La prof.Anna Castiglione Garozzo ha quindi commentato una lettera dello studioso Leonardo Di Bella su Biagio Andò. E’ toccato all’avv.Carmelo D’Urso parlare di come Andò portò in Parlamento i problemi dell’area jonica. L’attore Melo Ingegnosi ha letto un discorso di Andò alla Camera. Il prof. emerito Nicolò Mineo, nell’analizzare alcuni scritti di Andò, ne ha evidenziato la chiarezza, la concretezza e la lealtà dell’informazione. Il prof. Giuseppe Vecchio si è soffermato sul discorso strategico e programmatico di Andò sull’art.38 dello statuto siciliano. 
A conclusione il figlio, Salvo Andò, rettore dell’Università Kore, ha ricordato alcune parole del padre: «per fare il politico bisogna essere liberi ed è libero chi ha un lavoro a prescindere dalla politica».
 Maria Gabriella Leonardi

7 giugno 2011

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