Consiglio comunale ricorda misteriosa scomparsa del giovane Vito Grasso

Il ventesimo anniversario della misteriosa scomparsa del giovane giarrese Vito Grasso è stato ricordato, venerdì scorso, con una seduta straordinaria del Consiglio comunale. In aula c’era la famiglia di Vito, che da 20 anni non si dà pace, il viceprefetto Ernesto Bianca, la vicepresidente dell’associazione Penelope Annalisa Loconsole, il sindaco Teresa Sodano, il luogotenente dei Carabinieri Torrisi, assessori, consiglieri e un folto pubblico.


Il consigliere Patrizia Lionti, incaricata dal presidente del consiglio Raffaele Musumeci, ha presentato il drammatico fenomeno delle persone scomparse e le iniziative a livello istituzionale volte ad arginarlo: «Il silenzio è il primo complice del mancato ritrovamento di chi scompare – ha detto - ed è per questo che Giarre, attraverso le sue istituzioni pronuncia ancora oggi il nome di Vito e chiede a gran voce conoscenza e verità». Il sindaco ha assicurato vicinanza alla famiglia e l’impegno a riaccendere attenzione su questo caso. Anche il vicesindaco Leo Cantarella e il presidente del Consiglio Musumeci hanno ribadito vicinanza e sentimenti di fratellanza verso la famiglia. Il vice prefetto ha indicato le soluzioni che ancora in Italia si potrebbero adottare per rintracciare una persona scomparsa, mentre la vicepresidente dell’associazione Penelope ha parlato delle conquiste fatte, come l’istituzione del commissario straordinario, e di quello che resta da fare, come una legge che riconosca il fenomeno. «Spero che da questo Comune – ha poi detto – partano iniziative significative». Dopodichè il presidente della IV commissione Angelo Spina ha letto la mozione, approvata all’unanimità, che impegna l’amministrazione ad organizzare iniziative volte ad accendere l’attenzione sul caso di Vito Grasso.

Toccanti le parole dei familiari, lette da un amico, la paura che Vito abbia incontrato uno di quei mostri che si nascondono tra di noi: «non lasciateci soli – hanno chiesto i Grasso - aiutateci a scuotere la coscienza di chi sa e tace».

Maria Gabriella Leonardi
6 marzo 2011

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