Quel rispetto delle opere pubbliche che non c'è

Continua a destare stupore e amarezza la duplice distruzione della fontanella della villetta San Francesco a seguito di due distinti incidenti stradali. La villetta San Francesco è un caratteristico luogo di incontro dei giovani che resta nel cuore anche quando poi si cresce e non si frequenta più. La distruzione della fontanella pone d’attualità il rispetto dei monumenti e degli edifici pubblici a Giarre. Anche i giovani dell’associazione Italia Avvenire, presieduta da Alberto Cardillo, sono giunti a questa conclusione e lo hanno sottolineato in una nota: «Senza voler demonizzare i protagonisti dei due incidenti che hanno causato le distruzioni dello zampillo, una riflessione sul rispetto delle regole va certo fatta, andando a scavare alle radici dell’animo più profondo della nostra città, che sembra aver vaporizzato i più elementari principi di civismo e comunità. In questa direzione ci attiveremo dopo le festività natalizie, con una nuova campagna per il rispetto del decoro urbano e dei beni pubblici, una questione di civiltà che corre su binari comuni a quelli dell’ordine pubblico e della sicurezza».


E tra i beni pubblici giarresi non rispettati c’è anche la “Sala Messina” di via Calderai la cui facciata è stata deturpata con la vernice rossa e frasi da sms o da chat come questa: “Luca + Ilenia = amici”.

In genere sono facilmente preda dei vandali le opere pubbliche incompiute: rappresentano un fallimento del pubblico, un abbandono da parte dello stato, una promessa non mantenuta da parte della politica. Ma deturpare un’opera pubblica compiuta, rifinita, funzionante come la “Sala Messina” non ha senso, chi ha compiuto questo gesto dovrebbe vergognarsene e chi conosce gli autori dovrebbe far loro capire che quello che hanno fatto è sbagliato.

Il dispiacere che tutti i giarresi stanno provando nel cercare lo zampillo della villetta S.Francesco senza trovarlo sia uno stimolo a diffondere negli altri il rispetto delle regole e di ciò che appartiene a tutti.

Maria Gabriella Leonardi
9 dicembre 2010

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