Cassonetti puzzolenti: li lavano?

Non è per avere la puzza sotto il naso, ma di cattivo odore attorno ai cassonetti dei rifiuti ce n’è tanto, benché i cittadini paghino “profumatamente” la tassa sui rifiuti, anche perché vengano lavati i cassonetti. «Confermo – dice Francesco Rubbino, presidente dell’Ato Joniambiente – che nel capitolato sia previsto il lavaggio dei cassonetti. E’, tuttavia, accaduto che, appurato un servizio espletato in modo non funzionale, l’Ato Joniambiente abbia sanzionato l’impresa esecutrice degli interventi, ovvero l’Aimeri Ambiente. L’Aimeri invia all’Ato, mensilmente, il programma di lavaggio dei cassonetti, ma i cittadini devono continuare a segnalarci eventuali disservizi così da metterci nelle condizioni di poter intervenire». A tal proposito, si può contattare il numero verde della Joniambiente 800.911.303.


Dei cassonetti lavati regolarmente emanerebbero il cattivo odore che si sente accanto ad alcune postazioni? Ad esempio su largo Fleming? Dall’Aimeri, il direttore Alfio Agrifoglio afferma:«Il lavaggio dei cassonetti viene rispettato secondo le prescrizioni del capitolato d’appalto, ovvero nel periodo tra il 1 giugno al 30 settembre, una volta ogni 10 giorni. In riferimento al cattivo odore emanato dai contenitori, esso è da attribuire esclusivamente al mancato rispetto da parte dei cittadini dell’apposita ordinanza sindacale riguardo gli orari di conferimento. L’annoso problema si ripete ciclicamente nel periodo estivo in conseguenza al repentino rialzo termico che comporta la fermentazione della sostanza organica. Basti pensare che all’interno dei contenitori metallici si raggiunge una temperatura di oltre 60 gradi con tutti gli effetti conseguenti».

Dal Comune anche l’assessore all’Ecologia Salvo Camarda raccomanda il rispetto degli orari di conferimento dei rifiuti e annuncia di avere chiesto all’Ufficio tutela ambientale di monitorare le postazioni ecologiche per far rispettare l’ordinanza.
Maria Gabriella Leonardi
26 agosto 2010

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