Aumentano le denunce di estorsione

Aumentano le denunce da parte di titolari di attività commerciali che hanno subito tentativi di estorsioni, nell’hinterlando ionico-etneo. Il trend positivo è confermato dalla Compagnia dei Carabinieri di Giarre e anche dall’Associazione siciliana antiracket, Asia, presieduta da Salvo Campo, che tra Giarre e Riposto sta attualmente assistendo titolari di attività economiche per aiutarli ad ottenere dallo Stato il risarcimento per danni subiti. Gli estorsori – come spiegano dall’Asia - si fanno avanti con una lettera contenente una richiesta di denaro e successivamente attuano altri gesti intimidatori per costringere l’operatore economico a pagare. Talvolta chi non aderisce alle richieste estorsive può arrivare ad essere “punito” con un attentato incendiario. Per fortuna, anche nell’hinterland ionico-etneo aumentano quanti decidono di non sottostare ai ricatti dei malavitosi e vanno a denunciare tutto ai carabinieri. Si sta, forse, diffondendo, anche in questa zona, piano piano, questa coscienza civile. L’imprenditore che denuncia non resta solo perché può contare sul sostegno delle associazioni antiracket che lo guideranno nelle varie procedure volte ad ottenere il risarcimento per eventuali danni causati dai malfattori. «L’Asia – afferma Salvo Campo - solidale con gli imprenditori che subiscono questo genere di ricatti, li assiste perché siano completamente risarciti dallo Stato, rendendo vano gli ignobili gesti criminali». Con successo l’associazione ha seguito il titolare di un bar a Riposto che, di recente, è stato completamente risarcito dai danni che aveva subito dalla malavita. E non è il solo tra Giarre e Riposto. «A Giarre ci sono anche altri commercianti che hanno denunciato – continua Salvo Campo -. E oggi le forze dell’ordine, e in particolare i Carabinieri e la Guardia di Finanza, sono a disposizione di chi intende collaborare sinceramente e senza reticenza. Collaborando si ottengono i risultati – precisa Campo - purchè ci sia la sincera e completa collaborazione».
Maria Gabriella Leonardi
27 giugno 2010

Commenti