Quale futuro per le incompiute giarresi


Le telecamere della Rai ieri sono tornate nuovamente a Giarre per riprendere, per l’ennesima volta, le incompiute e parlare del progetto del collettivo artistico di “Alterazioni Video” di un "Parco dell’incompiuto". Una nuova occasione per deridere la città? «No assolutamente – spiega Claudia D’Aita di “Alterazioni Video”- anzi si tratta di prendere le distanze da questo fenomeno e dimostrare che Giarre sa reagire, riappropriandosi di questi spazi, riqualificandoli. Il nostro progetto è quello di costituire una fondazione artistica che gestisca un osservatorio nazionale sul fenomeno delle opere pubbliche incompiute e che renda Giarre una città modello da cui ripartire. Per ciascuna opera artisti, architetti e ingegnerei saranno invitati a realizzare un progetto di riqualificazione di questi “buchi neri” nelle città».
Qualche settimana fa le incompiute giarresi e il loro futuro sono stati al centro di un servizio, in prima serata, del Tg1. Ieri a Giarre sono venute le telecamere della trasmissione Crash di Rai 3 per un servizio andrà in onda a marzo. Un progetto quello di Alterazioni Video, quindi, sempre più noto a livello nazionale, da cui però la cittadinanza è rimasta lontana: cosa ne pensano i giarresi della riqualificazione delle incompiute? Sono favorevoli ad un uso diverso rispetto a quello per cui erano state progettate queste incompiute? Può essere uno spunto per un progetto complessivo di sviluppo della città? «A giugno – aggiunge Claudia D’Aita – intendiamo organizzare il “Festival dell’Incompiuto”, cinque giorni durante i quali prevediamo una mostra, un’assemblea cittadina che raccolga idee e critiche e un incontro con studiosi (un filosofo, uno storico e un architetto) per discutere sull’incompiuto. Nell’ambito del Festival pensiamo anche ad un’azione performativa su di un’opera». Nell’immediato il collettivo Alterazioni Video incontrerà due ricercatori della Luiss, un giurista e un commercialista, per sviluppare un progetto che possa partecipare a bandi pubblici per essere finanziato.
Maria Gabriella Leonardi
14 febbraio 2010

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