Il punteruolo rosso fa strage di palme, anche a Giarre


E’ una strage di palme quella che il punteruolo rosso sta compiendo anche a Giarre. Dai dati dell’Ufficio Verde pubblico emerge che solo nel 2009 sono state rimosse 25 palme ma altre 40 sono state segnalate al Servizio fitosanitario e si attende l’intervento dell’apposita squadra. L’epidemia è diffusa su tutto il territorio comunale. Tra le 40 palme segnalate, 6 si trovano nelle aiuole delle case popolari via Trieste, 4 nella villa di via Pertini, 3 in via Maccarrone e altrettante in via Gorizia. La procedura prevede che l’Ufficio verde pubblico del Comune segnali le piante infette (predisponendo un’apposita scheda con le dimensioni della pianta e il luogo in cui si trova) al Servizio Fitosanitario dell'Asp3 di Acireale, che, a sua volta, con i propri tempi, incarica il Corpo forestale competente in zona per l'attuazione dell'intervento di bonifica. «La squadra dell’azienda Foreste demaniali – spiega il commissionario Alfio Coco del Corpo forestale del Distaccamento di Giarre – per evitare una maggiore diffusione del contagio porta via la parte apicale della palma che è quella in cui il coleottero si annida, ma la rimozione della parte residua della palma, cioè del fusto, spetta al proprietario».
Tra le ultime vittime del punteruolo vi sono le palme delle aiuole del Liceo scientifico “Leonardo” e quelle del cimitero di S.Giovanni Montebello ove qualche palma è stata tagliata e gli spezzoni sono rimasti sul posto. Il cimitero di S.Giovanni, grazie anche alle sue ridotte dimensioni, è sempre ben curato e, pur essendo un luogo di ricordi e di tristezza, nel suo decoro trasmette serenità; almeno fin quando non è arrivato il punteruolo rosso che sta distruggendo le palme che lo adornano. In una nota, il dirigente comunale dell’area urbanistica, arch. Venerando Russo, spiega che il Comune, smaltirà le palme del cimitero di S.Giovanni, non appena possibile reperendo le necessarie somme.
Maria Gabriella Leonardi
2 febbraio 2010

Commenti

Francesco ha detto…
e per quelle dello scientifico, i cui "resti" finiscono regolarmente in strada e che potrebbero essere un pericolo sopratutto per i mezzi a due ruote che transitano per la Via Trieste, cosa vogliono fare?