Un parco da valorizzare


Di tutte le incompiute giarresi forse il parco regionale di Trepunti potrebbe essere quella più facilmente recuperabile e appetibile anche per i privati che lo volessero prendere in gestione. In realtà il parco di Trepunti non è un’incompiuta ma un’opera abbandonata, invasa da discariche di rifiuti. Malgrado ciò, una volta bonificato il parco regionale potrebbe diventare, ad esempio, un parco giochi. La posizione è favorevole: sulla nazionale, vicino al casello autostradale e a un centro commerciale. All’interno del parco c’è una pista di automodellismo, che di recente sarà stata pure frequentata, visti dei pneumatici appositamente collocati. Più in là, alle spalle dei mega cartelloni pubblicitari collocati sulla nazionale, si trovano due campi da gioco. Il primo è in discrete condizioni; il secondo ha bisogno di una maggiore manutenzione. Il piccolo anfiteatro del parco andrebbe ripulito dall’erba alta e dai rovi e, nella bella stagione, potrebbe ospitare qualche spettacolino. La spesa maggiore andrebbe fatta per i servizi igienici, completamente devastati dai vandali.
Sulla possibilità di affidare il parco regionale di Trepunti a privati si dichiara favorevole il presidente della IV commissione consiliare, Angelo Spina, che afferma:«invito le associazioni che potrebbero essere interessate alla gestione del parco di Trepunti a presentare al Comune istanza per la concessione, così come sono state affidate in gestione la palestra di via R.Pilo e i campetti del parco Chico Mendez. Raccomando anche la presentazione di un serio business plan». L'assessore ai Lavori pubblici, Pippo Donzello, in una nota sottolinea: «allo stato, al Comune, non è pervenuta alcuna richiesta esclusa una proposta, per ora ufficiosa, di riqualificazione e di gestione della sola pista di automodellismo. Ma, anche in questo caso, l'Amministrazione, non ha assunto alcuna determinazione. Resta il fatto che, comunque, l'Amministrazione è
ben lieta di accogliere e di valutare proposte serie da parte dei privati nell'intento di valorizzare tutte quelle opere pubbliche in stato di abbandono».
Maria Gabriella Leonardi
14 gennaio 2010

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