Sit in del PdL pro ospedale

Il Popolo della Libertà di Giarre ha organizzato ieri sera un sit-in in piazza Arcoleo per sensibilizzare la cittadinanza sulla situazione dell’ospedale di Giarre. Alla manifestazione hanno preso parte, oltre agli aderenti e simpatizzanti del PdL, anche i consiglieri e gli assessori comunali e provinciali del partito. “Giù le mani dall’ospedale. L’Utic e la cardiologia a Giarre” riportavano i volantini che sono stati distribuiti ai passanti. «Non condividiamo la proposta che il direttore generale dell’Asp ha inviato all’assessorato regionale – ha spiegato l’assessore provinciale Pippo Pagano, coordinatore cittadino del PdL- siamo convinti che l’ospedale debba mantenere le sue prerogative. Stiamo per questo invitando la cittadinanza a partecipare al Consiglio comunale che si terrà venerdì 15 alle ore 19,30». Il deputato regionale on.Giuseppe Limoli, membro della commissione sanità aggiunge: «Tante criticità stanno emergendo dalla legge di riforma del sistema sanitario. Nel disegno di legge che la commissione regionale sanità aveva esitato era stato stabilito che nelle strutture periferiche, in caso di dismissione o rifunzionalizzazione, doveva essere mantenuta comunque l’assistenza per gli acuti. Per la provincia di Catania non si comprende qual è la strategia dell’Asp in merito alle strutture periferiche. I segnali che emergono portano a ipotizzare che ci sia una volontà di smantellamento del presidio giarrese per lasciarvi solo i sevizi ambulatoriali: ma questo significherebbe negare il diritto alla salute».
Sempre ieri, a proposito dell’ospedale di Giarre, il consigliere provinciale del Partito Democratico arch.Salvo Patanè, ha invitato, con una nota, il presidente della Provincia a intervenire: «L'Utic, un pronto soccorso efficiente e l'ortopedia per Giarre sono indispensabili e Castiglione, nel ruolo di presidente della Provincia, può farsi carico delle attese dell'intera comunità ionico-pedemontana giocando il suo ruolo istituzionale di presidente dell'Ente intermedio di coordinamento».
Maria Gabriella Leonardi
10 gennaio 2010

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