Dalla Provincia soldi per finanziare attività rieducative per i detenuti del carcere di Giarre


Carcere di Giarre
 La Provincia di Catania finanzia attività di rieducazione per i detenuti del carcere di Giarre. Ad un anno, infatti, dall’interpellanza del Consigliere provinciale del PD arch. Salvo Patanè, sui laboratori di ceramica e vivaismo all’interno del Carcere di Giarre sezione Custodia attenuata, la Provincia regionale di Catania interviene con un proprio finanziamento a sostegno delle attività di rieducazione dei detenuti. E’ stato lo stesso consigliere Patanè nell’ambito dell’ultima manovra di riequilibrio finanziario del corrente anno, a portare a Palazzo Minoriti la proposta con un proprio emendamento votato in Aula per un ammontare di 20.000 Euro. Nel carcere di Giarre sono adesso 111 i detenuti. Di questi, poco meno della metà provengono dal mondo della tossicodipendenza e tra questi moltissimi sono gli extracomunitari.
«L’apprendimento di un’attività lavorativa con le conseguenti gratificazioni personali, i cicli di formazione e di addestramento,- ha dichiarato Patanè - risultano oggi essere gli unici a sostenere i detenuti nel loro futuro inserimento sociale e lavorativo e nella necessaria indipendenza economica. La direzione dell’Istituto penitenziario, ha attuato una intelligente politica di interazione con il territorio e con il dott. Aldo Tiralongo attuale direttore, stiamo strutturando un percorso formativo e di promozione dei prodotti. Saremo sulle piazze dei maggiori centri del territorio per esporre, promuovere e commercializzare i prodotti realizzati nei laboratori dell’Istituto con l’unico obiettivo di dare alla detenzione il giusto valore rieducativo usando il tempo della misura restrittiva per la costruzione di un progetto individuale lavorativo e di reinserimento sociale. In un prossimo incontro già programmato, il Direttore dell’Istituto giarrese, sarà ricevuto dal Presidente Castiglione al quale presenterà i lavori di artigianato ceramico progettati e realizzati dai detenuti a custodia attenuata».
Maria Gabriella Leonardi
La Sicilia 12 novembre 2009

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