Cambiare il destino del parco regionale di Trepunti


Realizzato alla fine degli anni ’80, non è mai stato inaugurato e reso fruibile, è invaso da rovi e sterpaglie, da anni è uno dei siti preferiti dagli scaricatori abusivi di rifiuti di ogni genere, eppure vi sarebbero a Giarre diverse associazioni interessate a chiederne al Comune la gestione in affido: possibile che il parco regionale di Trepunti, malgrado le pessime condizioni in cui versa, attiri interesse attorno a sé? L'assessore alle Incompiute, Piero Mangano, in una nota, conferma: «alcune associazioni del territorio hanno avanzato richiesta al Comune di completare e riqualificare il parco regionale di Trepunti». Perché, allora, il Comune non lo affida in gestione? Lasciarlo nello stato in cui versa a chi serve? «L'Amministrazione – dichiara Mangano - è ben lieta di rivitalizzare una delle storiche incompiute della città, consegnando, oltretutto, ad una folta comunità come quella di Trepunti, al centro di una qualificata piattaforma commerciale, un parco attrezzato con aree ludiche e sportive (campi da tennis, automodellismo, calcetto) incentivando l'aggregazione sociale. L'intendimento, alla luce della recente approvazione del regolamento sugli impianti sportivi, è quello di predisporre un bando pubblico per l'affidamento del parco alle associazioni che vorranno aderire».
Un bando pubblico per l’affidamento del parco, visto le richieste già formalmente avanzate al Comune, sarebbe un modo per passare dalle parole ai fatti. Un anno fa, assessori e consiglieri hanno effettuato un sopralluogo in questo parco, evidenziando lo stato di degrado e formulando proposte per un rilancio. Ma nulla è cambiato, se non l’interesse manifestato da diverse associazioni che, evidentemente, riescono a immaginare questo parco, ora devastato dall’incuria, come potrebbe diventare e quali iniziative all’aperto potrebbe ospitare, una volta ripulito e bonificato dalle numerose micro-discariche. E chissà - fatto da non tenere in secondo piano- se il rendere in qualche modo fruibile il parco regionale di Trepunti non serva anche a preservarlo proprio dalle micro-discariche. In ogni caso, affidarlo in gestione a privati servirà per rendere giustizia, almeno in parte, alla sfortunata frazione di Trepunti sul cui territorio si ritrova la maggiore concentrazione di incompiute: la piscina, il mercato dei fiori, il centro polifunzionale (dietro la piscina) e il parco regionale, appunto.
Non resta che sperare che la politica dia una svolta al destino di questo parco. Al più presto.

Il parco regionale di Trepunti è stato realizzato con fondi dell’Assessorato regionale alla Presidenza, alla fine degli anni ’80, ha un’estensione di oltre 12 mila m² ed è di proprietà della Regione. Al suo interno vi è uno spiazzo pensato per essere una pista di automodellismo, un anfiteatro con 350 posti a sedere, due campi da tennis, aree adibite a verde e i servizi igienici. Da un lato il parco dà sulla nazionale e si trova di fronte l’ufficio postale di Trepunti. Dall’altro lato il parco ha un ingresso sul prolungamento di via San Matteo. L’ingresso del parco è perennemente invaso da discariche abusive, malgrado le ripetute bonifiche compiute.
Maria Gabriella Leonardi
La Sicilia 13 novembre 2009

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