Squadre antincendio in servizio

Sono entrate in servizio, dallo scorso 1 giugno, nel distaccamento di Giarre del corpo forestale, le squadre antincendio. Il distaccamento giarrese ha giurisdizione sui comuni di Acireale, Giarre, Riposto, Mascali, Fiumefreddo e Calatabiano. Per avvistare prontamente gli incendi, come ogni anno, sono state attivate tre postazioni di vedette che quest’anno sono dislocate due nell’acese (una in zona Gazzena e l’altra a Santa Tecla) e la terza a Calatabiano, nella zona Liberto, nelle vicinanze del campo di volo. Come spiega il commissario del distaccamento del Corpo forestale di Giarre, Alfio Coco: «questa postazione di Liberto si trova in una zona molto alta che permette una migliore visuale del territorio rispetto al porto di Riposto». Le squadre del distaccamento operano su due mezzi multifunzione ad acqua che saranno posizionati uno nella zona di Mascali e l’altro a Giarre, nella zona di Macchia. Questi due mezzi, in pratica, fungono da vedette mobili garantendo così una buona copertura di tutto il territorio di competenza del distaccamento. In totale gli uomini in servizio nel distaccamento, dal primo giugno, sono 15 vedette, 13 operai e 4 autisti che si aggiungono al personale in forza tutto l’anno nel distaccamento: 7 unità più il commissario. Si attende l’arrivo di altro personale.
L’anno scorso, le zone più colpite dal triste fenomeno degli incendi estivi sono stati terreni ricadenti nei comuni di Mascali e Calatabiano. «La vegetazione – spiega il commissario Coco – a seguito delle piogge abbondanti è più alta e questo può comportare maggiore rischi». Tutti i sindaci del circondario hanno emanato ordinanze con cui invitano ai proprietari di terreni a rimuovere rovi, sterpaglie, fieno, rami secchi e quant’altro possa essere veicolo d’incendio. «Per prevenire gli incendi – spiega Coco - è importante il diserbo dei cigli stradali e almeno delle aree più sensibili: i terreni incolti che si trovano vicino ad abitazioni e che in caso di incendio possono dare maggiori problemi. I comuni tramite l’ufficio tecnico possono risalire ai proprietari dei terreni».
Maria Gabriella Leonardi
(LA SICILIA 12 giugno 2009)

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