Viaggio tra le cripte giarresi

L’Archeoclub di Giarre–Riposto, presieduto dall’ing. Carlo Di Bella, ha acceso l’attenzione sulle cripte di Giarre, e lo ha fatto, nei giorni scorsi, con una conferenza tenutasi nell’istituto tecnico “E.Fermi” e che ha avuto per relatrice l’arch.Giovanna Buda dirigente del Servizio per i Beni paesaggistici della Soprintendenza ai Beni Culturali di Catania. Le cripte giarresi sono un patrimonio non ancora giustamente valorizzato. L’incontro promosso dall’Archeoclub, attraverso immagini e il commento dell’arch.Buda, è stato una sorta di suggestivo viaggio nei sotterranei della città che non poteva non partire dalle cripte del Camposanto vecchio, le più note, rinvenute nel 1988 e segnalate alla Sovrintendenza dall’Archeoclub. Queste cripte sono state oggetto, un paio di anni fa, di un importante restauro, diretto dall’arch.Buda, grazie a un finanziamento dell’Assessorato regionale ai beni culturali. Tuttavia, attualmente, al loro interno si è creata molta umidità e si attende a breve che sia asfaltato il tratto di strada sovrastante per impermeabilizzare, in qualche modo, il terreno.
La successiva tappa del viaggio è stata l’antica chiesa di S.Matteo, su via S.Matteo, nella frazione di Trepunti. La chiesetta e le cripte, grazie a un intervento di restauro e ricostruzione di diversi anni fa, sono in ottime condizione e sono vero gioiellino.
Immancabile nell’itinerario la chiesa del Convento che nasconde sotto di sé due cripte, una sotto l’altra, di cui una particolarmente bella e decorata. Grazie a un finanziamento di 100mila euro concesso dal del Fec, Fondo Ecclesiastico del Culto, sono stati realizzati dei primi interventi nella chiesa del convento, ma per completare adeguatamente il restauro ne occorrerebbero almeno 600mila, e si spera in finanziamenti successivi.
Le cripte giarresi probabilmente non sono solo queste: forse anche la chiesa madre di Macchia e l’oratorio S.Filippo Neri nascondono delle cripte. La speranza è che questo patrimonio giarrese possa essere meglio conosciuto e ammirato da tutti.
Maria Gabriella Leonardi
(La Sicilia martedì 19 maggio 2009)

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