Quale futuro per l'ospedale di Giarre?


La proposta del direttore generale dell’Ausl 3 Antonio Scavone sulla riorganizzazione dell’ospedale “S.Giovanni di Dio e S.Isidoro” non piace agli amministratori del distretto di Giarre e venerdì alle ore 11 un tavolo tecnico elaborerà una nuova proposta. Ieri di questo si è discusso in un incontro, nell’aula consiliare di Giarre, a cui hanno partecipato il sindaco di Giarre Teresa Sodano, diversi assessori e consiglieri giarresi, il sindaco Salvatore Russo e il consigliere Giovanni Torrisi di S.Alfio, l’assessore Salvatore Fichera di Piedimonte Etneo, l’assessore Concetta Susini di Castiglione di Sicilia, l’assessore Giuseppe Cannavò di Linguaglossa e per il comune di Riposto l’assessore Vincenzo Caragliano, il consigliere Gianfranco Pappalardo e il presidente della commissione sull’ospedale, Saro Cerra. Presente anche il direttore del distretto sanitario Ignazio Gambino e il direttore medico dell’ospedale di Giarre Salvo Calì. Tra i vari interventi, critico alla proposta l’assessore giarrese Giovanni Finocchiaro: «non credo – ha affermato - all’arrivo nel nostro ospedale di reparti come l’oncologia o la neurologia per il trattamento di malattie demielinizzanti perché non credo che l’ospedale sia poi in grado di affrontare le problematiche connesse a queste patologie. L’ospedale di Giarre è di territorio: può dare risposte a una domanda di sanità non grave; per le patologie gravi, l’ospedale stabilizza i pazienti negli eventi traumatici per poi trasferirli nei centri di eccellenza. Ben vengano i posti letto di cardiologia, la geriatria che ci promettono sempre, l’ambulatorio di oculistica, ma, soprattutto, occorre migliorare il pronto soccorso». «Nella nostra proposta avevamo ridotto la spesa riducendo i primariati - ha affermato l’assessore Caragliano – nella proposta dell’azienda sono previsti 9 primari: dov’è la contrazione di spesa? E’ possibile mantenere a Giarre la chirurgia anche senza rianimazione e il punto nascita senza neonatologia. Inoltre, in questi tre mesi in cui il punto nascita è stato chiuso, ad Acireale non sono raddoppiati i parti». Il dott.Gambino ha invece sottolineato che, invece di fare muro contro muro, la proposta si può rielaborare. «La commissione giarrese sull’ospedale – ha sostenuto il presidente Fabio Di Maria – rigetta in toto la proposta dell’azienda sanitaria. Venerdì formuleremo una proposta di compromesso, ma l’ideale per il territorio è la proposta operativa votata dai 10 consigli comunali».

La proposta dell’Ausl 3 prevede per l’ospedale di Giarre 80 posti letto per acuti, 16 per la lungodegenza, 32 di riabilitazione (totale 128 posti letto);
pronto soccorso;
radiodiagnostica;
un’area dipartimentale chirurgica, con 12 posti letto, che racchiuderà chirurgia, ginecologia, urologia, otorino e oculistica.
12 posti letto sono previsti per l’ortopedia;
16 p.l. per la geriatria;
8 p.l. per cardiologia;
8 p.l. per neurologia;
8 p.l. pneumologia;
8 p.l. oncologia;
10 p.l. psichiatria.
Il laboratorio di analisi sarà punto prelievo centro analisi afferente all’U.O. di patologia clinica del p.o. acese.
All’ospedale di Giarre sarà aggregata la struttura sanitaria di Linguaglossa con 30 posti letto.

Maria Gabriella Leonardi
(pubblicato su LA SICILIA 2 aprile 2009)

Commenti

Il cane di Jack ha detto…
In effetti quegli otto posti di oncologia a Giarre, con Taormina e Catania vicine, mi sembrano una stonatura. Sarebbe meglio potenziare i reparti che hanno a che fare con l'urgenza e i traumi, visto che, di questi ultimi, le nostre derelitte strade e autostrade ne producono parecchi. Non capisco perché poi si parla di "muro contro muro", come se il tavolo di concertazione avesse come protagonisti dei portatori di interessi propri, e non come è, portatori di interessi della comunità. O forse certe espressioni tradiscono una certa logica spartitoria che passa sulle teste dei cittadini e di cui francamente possiamo fare a meno.
Ciao Gabri
Isidoro