Qualcuno alla Regione non vuole che la casa-albergo diventi sede di uffici...

Qualcuno alla Regione non vuole che la casa-albergo per anziani “Madre Teresa di Calcutta” diventi sede degli uffici comunali. A ottobre dell’anno scorso il consiglio comunale, all’unanimità, aveva votato il cambio di destinazione d’uso della struttura di viale Federico II di Svevia. Ma da allora ancora nulla di fatto. Nei giorni scorsi, il sindaco Teresa Sodano ha illustrato la situazione della “Madre Teresa di Calcutta” durante un’audizione tenuta alla IV commissione consiliare permanente, presieduta da Angelo Spina. Il primo cittadino ha riferito che sul cambio di destinazione d’uso della casa albergo c’è «una forte resistenza da parte di qualche funzionario regionale che ha seguito l’iter burocratico e la concessione dei vari finanziamenti concessi per il completamento di questa struttura». L’opera, infatti, pur essendo stata da tempo portata a compimento, non è mai entrata in funzione anche se al suo interno dispone degli arredi necessari per una casa albergo: letti, materassi, armadi, tavoli, le cucine e quant’altro. Arredi che, come si può intuire, hanno avuto il loro costo. Il Comune, quindi, ha provveduto a giustificare alla Regione il cambio di destinazione d’uso attraverso relazioni preparate da dirigenti comunali: l’avv.Giuseppe Panebianco, dirigente della I area funzionale ha messo in rilievo come sul territorio siano nate molte case famiglia che ospitano anziani e, di conseguenza, il Comune rischierebbe, mettendo in funzione la struttura, di avere pochissimi ospiti o nessuno. Il dirigente della II area funzionale, dott.Letterio Lipari, ha relazionato in merito all’eliminazione dei fitti passivi che il Comune sostiene per molti uffici comunali. Questo è, infatti, il fondamentale giovamento che ne trarrebbe il Comune dalla conversione della “Madre Teresa”: risparmiare gli affitti che paga per i locali che ospitano le varie sedi dell’Ente. Al Comune adesso non resta che aspettare dalla Regione la risposta alle relazioni dei dirigenti.
Maria Gabriella Leonardi
(Pubblicato l'11 aprile 2009)

Commenti

chicchina ha detto…
Leggo il tuo articolo e non posso non lasciare un commento,magari anche un po acido.
Le incompiute,a Giarre sono letteratura,ma questa della casa per anziani ha qualcosa di più,in negativo,sempre secondo il mio punto di vista.
Negli anni sono proliferate le case per anziani,private,prive di controlli,e di scrupoli,proprio perchè non esistevano strutture pubbliche.
Si è dilatato il tempo,prima di aprire la sede già completata,arredata,sempre con i nostri soldi,per ora decidere che non serve,tanto ci sono i privati che ci pensano!E degli arredi che se ne farà l'amministrazione?e delle necessità di tante persone che ci speravano in una sede più idonea ?Mi sembra la tela di Penelope,tanto attivismo,tante provvidenziali (per chi ha il favore degli appalti)opere pubbliche e poi tutto da disfare,distruggere per poi ricostruire con nuovi appalti nuove inaugurazioni e..la tela continua.
Mai un ripensamento ,mai un pizzico di vergogna ,mai un manifesto senzo di colpa,mai.
Francesco ha detto…
tutti ci indignamo davanti a tutte le incompiute di Giarre.....ma perche' quando si va' al voto nessuno pensa di cambiare le cose?