A.A.A. cercasi fondi per gli alloggi incompiuti

L’istituto autonomo case popolari del comprensorio di Acireale ha inviato una lettera all’assessorato regionale ai Lavori Pubblici – interventi di edilizia sovvenzionata e pubblica, e per conoscenza al sindaco di Giarre, per chiedere un finanziamento per il completamento dei 60 alloggi popolari incompiuti di via Trieste. Durante la precedente amministrazione Sodano, l’allora assessore all’edilizia residenziale popolare, Francesco Vasta, aveva scritto allo Iacp per conoscere le azioni che l’istituto stava intraprendendo per completare questi alloggi. La risposta è questa lettera all’assessorato regionale, giunta qualche giorno fa ed esaminata in una riunione della V commissione consiliare, presieduta da Salvo Zappalà. Nella missiva, firmata dal commissario straordinario dello Iacp Salvatore Minaldi, viene ripercorsa la storia degli alloggi incompiuti, realizzati con fondi della legge 457/78 V Biennio. L’originaria gestione dell’appalto era dello Iacp di Catania e i lavori sono stati consegnati l’11 dicembre 1990 incompleti a causa del fallimento dell’impresa appaltatrice. «Da quando il Comune di Giarre fa parte del comprensorio di Acireale – si legge - nessuna attività di completamento è stata portata avanti dallo Iacp di Catania malgrado il contenzioso con l’impresa si sia chiuso da tempo».
Tra tutte le incompiute giarresi questa è di certo la più vergognosa perché priva del diritto alla casa le persone più deboli di un comune come Giarre che vive da anni un’emergenza abitativa. Inoltre l’area degli alloggi negli anni è stata invasa da discariche. Lo Iacp ha valutato che per il completamento sono necessari 2milioni 950mila euro per i lavori e 1milione e 62mila euro per oneri complementari e ha chiesto alla Regione di finanziare questa somma.
Il presidente della V commissione Zappalà afferma:«stiamo preparando una lettera ove chiediamo di incontrare il commissario per chiedergli di accelerare l’iter per il completamento degli alloggi e invitarlo a compiere un sopralluogo».
Maria Gabriella Leonardi
(pubblicato su LA SICILIA del 3 aprile 2009)

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