Un altro lettore scrive a LA SICILIA a proposito di Giarre "capitale delle incompiute"


«Giarre, davvero isola felice?»
In relazione alla lettera “Giarre non è affatto la capitale delle incompiute” pubblicata sul giornale il 15 marzo a firma di Salvatore Cavallaro, vorrei esprimere anch'io, da giarrese, la mia opinione. Capisco lo stato d'animo che attanaglia qualunque cittadino che ama la propria città quando la si sente offesa e attaccata platealmente sopratutto da chi, generalmente, giarrese non è; però, purtroppo, il triste primato di “capitale delle incompiute” Giarre ce l'ha davvero e a quanto pare ha tutta l'intenzione di tenerselo stretto, qualora ci fossero altri Comuni che volessero rivaleggiare per questo record. Perché dico ciò? Perché la prossima nuova opera pubblica candidata ad allungare la lista delle incompiute è la tensostruttura polivalente e lo si deduce dal totale stato di abbandono nella quale riversa ancor prima di essere finita. Ecco, se ci indignassimo di più quando l'ennesima infrastruttura viene negata ai cittadini, anziché replicare sulle opinioni negative di chi, a torto o a ragione, osserva la città dall'esterno, forse prenderemmo coscienza sullo stato di degrado politico amministrativo che da oltre un ventennio taglia le ali ad una città che vuole decollare. Negare ad una città delle opere pubbliche come la piscina, lo stadio di atletica, il teatro, i campi di tennis, il posteggio multipiano e così via (la lista è notoriamente lunga), vuol dire negare opportunità di sviluppo sociale ed economico; vuol dire non lasciare ai nostri figli una città migliore di come l'abbiamo trovata; vuol dire negare servizi per una qualità della vita migliore. Infine, vedere la misera fine che fanno i soldi di noi contribuenti lascia veramente senza parole, anzi, riempie di rabbia non foss'altro che dal punto di vista fiscale Giarre è uno dei Comuni più esosi d'Italia. Se bisogna controbattere qualcuno, quindi, prendiamocela con la vera responsabile, con la Grande Assente: La politica! Questi sono i risultati della politica delle promesse, delle parole senza fatti, del “nulla e così sia”. Cambiano i nomi dei partiti, cambiano le facce dei politici, cambiano le alleanze ma le incompiute rimangono lì, anzi si moltiplicano, figlie di nessuno, buone solo per essere “adottate” dai candidati un paio di mesi prima di ogni elezione politica. Nessuno pagherà mai per questi sprechi di denaro pubblico. Anzi si: i soliti contribuenti. Ma ogni male non viene mai da solo. Giarre oggi si trova a fronteggiare le cattive eredità di tutte le amministrazioni che negli anni si sono succedute. Viabilità, verde pubblico e gestione rifiuti sono tra i problemi più gravi ed irrisolti, a fronte di un debito pubblico comunale spaventoso. Ebbene, facciamo finta che tutto ciò non esista, che Giarre sia un'isola felice? Siamo proprio sicuri che sia la città che vorremmo vivere? Certamente Giarre dispone di risorse e fermenti culturali di cui vantarsi, ma, se analizziamo bene, si parla del contributo di persone di buona volontà che autonomamente e con le loro eccellenti capacità, danno lustro alla città. E' insomma l'azione della voglia di fare che parte spontaneamente dai liberi cittadini in risposta alle inefficaci ed inerziali azioni politiche. Un esempio per tutti è il Museo del Presepe, fondato, organizzato e curato da un privato: Ebbene, è un piacere visitarlo. Si può subito cogliere la dovizia e l'amorevole cura con il quale è gestito! Ho visto il museo delle Genti dell'Etna, gestito e curato dal Comune: E' tutto approssimativo, dalla struttura che lo ospita ai reperti in balìa della polvere e dell'incuria. L'idea è buona ma gestita male! L'ottimo e abusato slogan “valorizzazione del territorio” non trova assolutamente giustizia. Definire Giarre “Città dei Musei” mi sembra un po' pretestuoso, a meno che ci accontentiamo del pressapochismo e dei poveri contentini con i quali da tempo, ormai, i nostri politici ci hanno abituato.
Giovanni Scandurra

Commenti

Ottima! Questa lettera, si, è da sottoscrivere: rispecchia la realtà giarrese senza edulcoramenti e dimostra un sentimento concreto, non meramente emotivo e/o passivo, per la propria città
Anonimo ha detto…
quoto al 100%
Francesco ha detto…
ah a proposito Giarre non e' solo la citta' delle incompiute, ma anche, la citta' delle promesse mai mantenute, quali sono? spostare il mercato settimanale dalla sede attuale ad un altra strada( da anni se ne parla),sistemare le strade, sopratutto quelle in entrata nella citta', spostare gli uffici comunali nella, ormai, ex casa di riposo di Via Federico II di Svevia.....certo i nostri amministratori hanno le loro colpe, ma anche "certi" giornalisti che danno loro spazio sia sui quotidiani, sia nella rete televisiva locale, per diffondere, per farsi pubblicita' con annunci che hanno del ridicolo, ma io sapete li capisco, "certi" giornalisti....e' difficile fare il portavoce del Comune di Giarre, della Joniambiente e chi piu' ha piu' ne metta e poi andare contro, RIPORTARE LA VERITA', proprio contro gli da' da vivere!

SCUSATE LA POLEMICA!