Raddoppiate le domande per la disoccupazione ordinaria

Sono raddoppiate alla Cgil di Giarre le domande per la disoccupazione ordinaria. L’aumento è stato registrato nel sindacato a partire dalla fine dello scorso anno e persiste sino ad ora. La cosiddetta “disoccupazione ordinaria” è un'indennità che spetta ai lavoratori, assicurati contro la disoccupazione, che sono stati licenziati; ma spetta anche ai lavoratori che sono stati sospesi da aziende colpite da eventi come mancanza di commesse o di ordinazioni e crisi di mercato. Per ottenerla, oltre ad essere assicurati all'Inps da almeno due anni, i lavoratori devono avere lavorato nei due anni precedenti almeno 52 settimane. Non si tratta quindi di lavoratori con contratti a tempo determinato, ma di lavoratori con contratto a tempo indeterminato. «Se prima, ogni settimana le domande che presentavamo erano due – spiega Vincenzo Cubito della Cgil – adesso ogni settimana arrivano ad essere sei». I settori interessati da questa crisi vanno dall’edilizia, al settore alberghiero, alla ristorazione, ai servizi, case di cure e altri. La disoccupazione colpisce indistintamente uomini e donne e i due sessi ne sono colpiti in base al settore: nelle pulizie e nei servizi sono più numerose le donne, mentre nell’edilizia sono tutti uomini. La disoccupazione non ha neanche età anche se, com’è chiaro, chi perde il lavoro a 50 anni ha poi maggiori difficoltà a ritrovarne un altro.
Oltre la generale crisi economica di questi mesi, tra i vari motivi che causano questo aumento della disoccupazione vi è anche l’insolvenza degli enti pubblici che non pagano le ditte che espletano per loro conto dei servizi. Le ditte, a loro volta, non pagano o licenziano i lavoratori. «L’insolvenza degli enti pubblici – afferma Vincenzo Cubito – non può però essere un alibi per le ditte che devono comunque pagare i dipendenti». Il rischio che si corre in questi casi è che aumenti ulteriormente la piaga del lavoro nero, già molto diffusa nel meridione. Un riferimento poi alla particolare situazione giarrese e alla vicenda della Tarsu: «Con una crisi di questo tipo – ribadisce Cubito – l’aumento delle tasse locali va ad aggravare pesantemente i già difficili bilanci familiari».
Maria Gabriella Leonardi
(Pubblicato su LA SICILIA del 18 marzo 2009)

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