E se dopo l’“emergenza tassa sui rifiuti” nascesse anche il “problema acqua”? Mercoledì a Giarre, durante il sit-in contro l’aumento della tassa sui rifiuti, qualche Cassandra annunciava il rischio di questa nuova “sventura” e l’esigenza di tenere gli occhi aperti. Dopo i disastri causati in Sicilia nel settore rifiuti dagli Ato (Ambito territoriale ottimale), a breve, a un Ato, i 58 Comuni della provincia di Catania dovranno trasferire la gestione del servizio idrico. Anche Giarre dovrà consegnare gli impianti alla Servizi idrici etnei (Sie), società al 51% pubblica e al 49% privata e che per conto dell’Ato idrico Ct 2 gestirà il servizio. Il presidente del Cda della Sie è il presidente della Provincia regionale di Catania, Giuseppe Castiglione. Come spiegano dal municipio in una nota, «al Comune di Giarre, una volta in regime di Ato idrico, spetterà il compito di supervisionare i servizi, mentre la Sie avrà la gestione degli impianti, la manutenzione e la riscossione». Diversi sindaci della zona hanno già manifestato diffidenza verso questo passaggio. E il primo cittadino di Giarre? In una nota, il sindaco Teresa Sodano, si dice «profondamente preoccupata e spera che si possa passare alla gestione dell’Ato idrico senza determinare disagi all’utenza». «Giarre – ha detto - ha dei pozzi di proprietà e per nostro conto ci batteremo per un’equa fornitura. Vogliamo capire soprattutto quali sono i benefici per i cittadini, le garanzie e seguire da vicino tutti i passi procedurali, consapevoli del rischio di essere commissariati, cosi come accaduto per l’Ato rifiuti». La Sodano, nell’avvio della fase operativa dell’Ato idrico, intende rivendicare un ruolo importante per Giarre, quale sede del centro operativo per il coordinamento dei servizi idrici. Intanto, è in corso un dibattito interno all’assemblea dei sindaci del Consorzio di depurazione di Mascali: e il prossimo 3 marzo è previsto un incontro.
(pubblicato su LA SICILIA del 20 febbraio 2009)
Maria Gabriella Leonardi
Commenti
Ciao !
Dobbiamo fare come stanno facendo in provincia di Agrigento (zona povera d'acqua a differenza della nostra). Lì stanno organizzando un referendum popolare sulla privatizzazione dell'acqua. Dal basso dobbiamo dimostrare che non vogliamo entrare nell'Ato idrico.
MGL