La crisi c'è, e si vede

La crisi c’è, ma non da ora, già da qualche anno. Lo dimostrano i dati dell’ufficio commercio del Comune, “Servizio sviluppo economico ed attività produttive”. Nell’anno appena trascorso, infatti, sono state registrate 72 nuove aperture e subentri di attività commerciali, sia alimentari che non, in pratica tutto ciò che riguarda il commercio al dettaglio. Sono state aperte 72 nuove attività a fronte di 51 cessazioni. Ma il dato significativo è che nel 2007 le aperture di attività commerciali, o subentri, erano state 93 e nel 2006 erano state 104. Dal 2006 al 2008 c’è stato quindi un trend negativo che la dice lunga sull'economia locale. Tra le novità del 2008, l’apertura a Giarre di due nuove medie strutture con una superficie di vendita sino a 999m². Sempre lo scorso anno non è stato registrato alcun nuovo agriturismo, mentre è stata avviata una nuova attività di turismo rurale. Per quanto riguarda bar e ristoranti (che comprendono anche i pub) le nuove aperture e sub ingressi nel 2008 sono state 16.
Delle 72 attività avviate nel 2008 la maggior parte appartengono al settore dell’abbigliamento. Ma notevolmente aumentate, nel corso degli ultimi anni, destando una certa sorpresa, sono, invece, le attività di vendita di autoveicoli sia nuovi che usati. Una crescita sotto gli occhi di tutti. Le aperture di queste attività superano quelle dei panifici che a Giarre, negli ultimi due, tre anni (da quando la competenza dei panifici è passata al Comune) sono aumentati di quattro. Aumenti contenuti, invece, nel settore dell’artigianato, per quanto riguarda barbieri, parrucchieri ed estetisti. Nel 2008 ne sono stati avviati un paio circa e nel 2007 ne sono stati aperti 7.
Vivace anche l’ambito degli ambulanti, per quanto riguarda, com’ovvio, gli operatori in regola registrati al Comune. Nella fiera del giovedì sono 212 le postazioni, di cui 16 per alimentari e 196 per non alimentari. Nel 2008 sono state rilasciate 30 licenze per ambulanti, di cui 16 per il mercato del giovedì e 14 per i venditori ambulanti itineranti.

FRENATA LA DIFFUSIONE DI NEGOZI CINESI

La diffusione dei negozi cinesi si è ultimamente frenata. Agli inizi, circa, di questo decennio i cinesi hanno iniziato ad aprire negozi, anche nella nostra zona. Da allora, nel giro di qualche anno, si sono diffusi a Giarre, Riposto, Mascali e nel circondario i negozi con le tipiche lanterne rosse. Vendono soprattutto capi di abbigliamento, scarpe, pelletteria e accessori praticando prezzi stracciati, notevolmente concorrenziali con una certa fascia di omologhe attività commerciali italiane. Se nel 2004 era stato aperto sono qualche negozio, nel 2006 si è avuto il picco di aperture con 10 nuove attività commerciali cinesi. Dopo questo picco, anche i negozi cinesi hanno registrato una decrescita al punto che l’anno scorso sono stati aperti solo tre nuovi negozi made in China. In tutto a Giarre adesso sono una ventina le attività cinesi.
Una curiosità è rappresentata dal fatto che facilmente i cinesi hanno aperto le loro attività nelle vie principali del “centro commerciale naturale” giarrese: corso Italia, via Callipoli, ma anche viale Libertà e dintorni, oltre che nelle frazioni: Macchia e Trepunti, solo per fare un esempio. Lo stesso non è accaduto ad Acireale dove, ad esempio, non si trovano allo stesso modo attività cinesi nelle centrali corso Umberto, né in corso Savoia.
Maria Gabriella Leonardi
(pubblicato su LA SICILIA del 13 gennaio 2009)

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