I campioni sicelioti alle Olimpiadi

Quali sono le origini dello sport e come veniva praticato in Sicilia nell’antichità? Quanti sanno che gli abitanti delle città siceliote erano tra i più assidui vincitori delle gare olimpiche e che la pratica agonistica, o almeno fisica di tipo greco, era molto diffusa sull’isola? L’attività sportiva in Sicilia nell’antichità è stata poco studiata anche perché non sono rimaste sino ai nostri giorni strutture come stadi o ippodromi e le competizioni solenni, i cosiddetti “agoni” si svolgevano nella madrepatria. Conosciamo i nomi di “campioni” sicelioti negli agoni panellenici (come il famoso pugile Tysandros di Naxos) ma è troppo poco per una lettura complessiva del fenomeno. In questo inesplorato aspetto dell’antichità si è addentrato il Liceo scientifico “Leonardo” di Giarre (Ct), diretto dal preside Mario Catanuto, che ha dato alle stampe un libro intitolato “Sport e cultura nel mondo antico: il contributo della Sicilia” frutto di un omonimo progetto multidisciplinare durato due anni. Il progetto nasce dalla singolare collaborazione tra due docenti di educazione fisica, Filippo Cantarella e Filippo Polisano, con due docenti di lettere, Maria Rosaria Grasso e Carmela Turnaturi; i testi sono degli studenti di IIIC e IV H. «Nella nostre conoscenze sullo sport antico – spiega nella prefazione Francesco Privitera, Dirigente tecnico della Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Catania - tante informazioni sulle modalità di svolgimento degli agoni e dell’azione scenica, a prescindere da quelle ricavabili dal testo, ci sono date da fonti lontane dagli eventi. Non esiste nell’antichità greca l’equivalente della cronaca sportiva dell’ultimo secolo». Per ricostruire una storia delle gare occorre fare riferimento, oltre che alle fonti letterarie, a quelle epigrafiche; per vedere invece la concretezza dell’azione agonistica al repertorio archeologico, soprattutto vascolare: sono le anfore panatenaiche che rappresentano più di tutte i vivaci gesti degli atleti nelle varie specialità. Su questa analisi si sono impegnati i liceali giarresi che hanno concentrato lo studio alle raffigurazioni vascolari di attività sportive greche e romane conservate nei musei e nelle collezioni siciliane.
Il libro, dopo avere presentato sport e cultura nel mondo antico, nella seconda parte tratta il contributo della Sicilia: la partecipazione degli atleti sicelioti agli agoni panellenici e regionali e le strutture e le attività sportive praticate nelle città della Sicilia: dai numerosi “campioni” siracusani alle ragazze dei mosaici della Villa del Casale di Piazza Armerina raffigurate mentre svolgono attività sportive. La ricerca evidenzia come, anche nell’antichità, lo sport era uno strumento di propaganda e legittimazione politica.
Maria Gabriella Leonardi
(pubblicato nella sezione Cultura & spettacoli de La SICILIA del 23 maggio 2008)

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