Nella Macherione il «Centro territoriale risorse per l'handicap»

Si chiamano “Centri territoriali risorse per l’handicap” e il loro compito è favorire
l’integrazione scolastica degli alunni disabili. Nella provincia di Catania
ne esistono 9, di cui uno a Giarre con sede nella scuola media statale
“Macherione”. Il responsabile è il preside Carmelo Torrisi, mentre l’insegnante referente è Tinuccia Giordano che ci spiega: «La disabilità maggiormente diffusa nella popolazione scolastica del territorio è il deficit cognitivo con disturbo dell’attenzione. Il Ctrh svolge attività di formazione e informazione per docenti e genitori. Uno sportello di consulenza è attivo mattina e pomeriggio nel plesso
“Verga” di piazza Immacolata. È attiva una biblioteca con riviste specializzate,
testi, norme e sentenze, video e software. Lavoriamo sempre per integrare
i disabili: siamo contrari ad attività che ghettizzano».
Anche se sembra che ci sia un’incidenza maggiore della disabilità, in
realtà adesso, rispetto al passato, i bambini con disabilità sono scolarizzati.
Conclusa la scuola dell’obbligo, preferiscono iscriversi negli istituti professionali
perché lì possono potenziare le loro capacità pratiche. Attualmente
nel plesso “Verga” si sta svolgendo un corso di aggiornamento sull’autismo
frequentato da docenti provenienti da tutta la provincia.
Ma quali sono per un insegnante specializzato nel lavoro con gli alunni
disabili le difficoltà più grandi? «Ci scontriamo con la burocrazia - spiega
Maria Teresa Nocifora, coordinatrice del gruppo di lavoro per l’handicap
presso l’Istituto superiore “Michele Amari” di Giarre -: non tutti gli alunni
riescono ad avere l’insegnante di sostegno per 18 ore settimanali e ogni anno
vengono ridotte le ore». D’altra parte ci sono soddisfazioni speciali a lavorare con un alunno disabile: «Sono ragazzi che sanno essere contenti per cose piccole – aggiunge la coordinatrice - come il potere andare in gita con i compagni: per loro vivere la normalità è straordinario. È importante stimolare la loro forza di volontà
perché riescano a fare ciò che possono fare».
Maria Gabriella Leonardi
(pubblicato su LA SICILIA dell'8 aprile 2008)

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