Rifiuti, sì alla gestione «virtuosa»

In Sicilia la raccolta differenziata dei rifiuti... non s'ha da fare, per una volontà politica che ha deciso che i rifiuti dei siciliani devono essere bruciati, tutti insieme, in 4 megainceneritori a Paternò, Augusta, Bellolampo e Casteltermini. E' questa la convinzione degli ambientalisti di Sicilia che da anni combattono questa scelta e sabato, a Catania, scenderanno in piazza per dire no al piano regionale dei rifiuti del governo Cuffaro e chiedere un sistema basato sulla raccolta differenziata e il riciclaggio che garantisca tariffe eque ai cittadini, tutele sindacali per i lavoratori, sviluppo e occupazione.
Mercoledì, a Giarre, all' "Agorà" a discuterne c'erano i volontari del Wwf di Giarre, Paolo Guarnaccia del comitato contro l'inceneritore di Paternò, Angela Guardo del Wwf Catania, Rossana Zerega del gruppo "Donne e mamme" Augusta, Salvatore Cubito della Cgil Giarre. «I problemi del nostro ambito territoriale non sono isolati - ha spiegato Salvo Quattrocchi del Wwf giarrese, - il nostro scarso 6% di rifiuti differenziati non si discosta dalla media regionale». «I quattro megainceneritori sono fatti per bruciare 2 milioni e 600 mila tonnellate di rifiuti - ha spiegato Angela Guardo, - ma tutti i siciliani ne produciamo 2 milioni e 500 mila: meno raccolta differenziata si fa, meglio funzioneranno!». Rossana Zerega, che ad Augusta conosce bene i drammi causati dai tumori e i bambini con malformazioni a causa dell'inquinamento atmosferico, ha raccontato la gestione "virtuosa" dei rifiuti adottata in alcune città del Veneto e ha aggiunto: «Attuando la raccolta differenziata come si deve si potrebbero creare 15.000 posti di lavoro in Sicilia; gli inceneritori ne creerebbero solo 400».
Pubblicato su LA SICILIA del 14 dicembre 2007

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