Anche a Giarre i clandestini possono essere curati

GIARRE Anche agli stranieri irregolari o clandestini presenti in Italia è garantita l’assistenza sanitaria, come prevede il T.U. 286/98. A Giarre, come in tutti i 10 Comuni del distretto sanitario, l’assistenza agli immigrati viene offerta nelle sedi della guardia medica secondo un calendario settimanale. A Giarre, ad esempio, avviene il lunedì e il giovedì dalle 16 alle 20; a Riposto il mercoledì dalle 10,15 alle 12. Si tratta di un servizio poco conosciuto; per capirne l’utilità basti pensare che, ad esempio, i medici di base non possono assistere un clandestino. Al servizio di assistenza immigrati, invece, possono accedere clandestini, quanti non hanno richiesto il permesso di soggiorno entro gli 8 giorni dall’ingresso regolare in Italia o con un permesso di soggiorno scaduto da più di 60 giorni. A questi viene assegnato un codice regionale STP che sta per “straniero temporaneamente presente”. Il tesserino STP viene rilasciato allo straniero se questo dichiara di essere indigente. Un fatto molto importante è che i dati personali dell’immigrato non saranno inviati alle prefettura (salvo i casi in cui sono presenti elementi atti ad ipotizzare un reato). Attraverso il codice STP l’immigrato può fruire di assistenza sanitaria urgente e non differibile presso l’ospedale, il poliambulatorio, ma non presso ambulatori convenzionati. Nel 2006, nel distretto sanitario di Giarre, i rilasci di codici STP sono stati 227 (57 uomini e 170 donne), le visite sono state 237 di cui 203 donne. Dal 2004 al 2006 c’è stato quasi un triplicarsi di rilasci di codici STP. Si è trattato prevalentemente di badanti rumene o bulgare che assistevano anziani e disabili. Spesso queste donne sono venute a partorire in Italia perché l’assistenza garantita qui è superiore a quella nei loro paesi di origine. Tuttavia, da quest’anno, rumene e bulgare sono cittadine europee e per accedere ai servizi sanitari dovranno seguire altre procedure. Gli immigrati irregolari sono comunque spesso diffidenti e anche per questo non accedono a questo servizio. Anche durante i lavori del piano di zona è emerso che gli immigrati sono molti di più di quanto dicono i dati ufficiali e che vivono in condizioni disagiate.
Maria Gabriella Leonardi
(pubblicato su LA SICILIA dell'11 ottobre 2007)

Commenti

Il cane di Jack ha detto…
E io ho il piacere di fare il primo commento, anche se non è un commento, quanto piuttosto un benvenuto.
Ciao
Isidoro
Lodovico ha detto…
Interessanti gli articoli. Trattano realtà e danno la misura di fenomeni che non pensavo esistessero in misura così rilevante nel ns interland. Complimenti per il taglio ... di capelli!
Scherzo ... intendevo dire "giornalistico".
Buon lavoro!
Lorenzo
potete anche mandarmi articoli, come quelli che ho scritto io. Per quel che vale li pubblico